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Allegri in conferenza: «Pjanic e Cuadrado ko, mentre Dybala…»

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L’allenatore toscano presenta in conferenza stampa il match di domani sera contro l’Hellas Verona. Max Allegri a 360 gradi prima del match del Bentegodi

Puntuale alle 12.00, come sempre, Massimiliano Allegri è pronto a snocciolare tutti i temi della vigilia di Verona-Juventus. Una gara tutt’altro che scontata per i bianconeri: i precedenti, in tal senso, parlano chiaro. Qualche infortunio di troppo per la Madama che andrà in scena al Bentegodi: confermate le assenze di Pjanic, Cuadrado, Buffon e De Sciglio. Mentre potrebbe essere la volta buona per rivedere l’uomo mercato Paulo Dybala dal primo minuto. E non poteva mancare la sentenza su rientrante (sì ma quando?) Marko Pjaca. Ecco tutte le dichiarazioni di Massimiliano Allegri.

FATAL VERONA – «Non vinciamo a Verona dal 2001, domani dobbiamo prendere i tre punti, negli scontri diretti può succedere di tutto, domani no. Non dobbiamo buttare quello che abbiamo fatto in questo mese. Dobbiamo rimanere in scia al Napoli e chiudere questa prima parte della stagione nel migliore dei modi».

INFORTUNATI – «Pjanic non recupera così come Buffon, De Sciglio e Cuadrado che ha un problema di infiammazione al pube, spero di averlo mercoledì ma è difficile. Al posto di Pjanic giocherà Marchisio o Bentancur oppure giocheremo a due nel mezzo».

DYBALA – «Può darsi che giochi con Higuain e Mandzukic. Dybala è sereno ha fatto una bella settimana di allenamento».

BENTANCUR – «Non è sparito, è giovane e sta crescendo. Gioca in una squadra importante, sta facendo bene ma può migliorare perché è molto giovane».

PJACA – «Parleremo con il ragazzo e valuteremo assieme, ha bisogno di giocare, sceglieremo il meglio per lui e la Juve».

MANDZUKIC – «Mario non chiederà consigli di mercato a me. E’ così competitivo che in questo momento non accetterebbe di andare in un campionato meno competitivo. Resterà alla Juve».

RAPPORTO CON DYBALA – «Il rapporto non è cambiato. E’ cresciuto molto, la Juve ha messo in risalto le sue qualità. Ha dato tanto alla Juve e può ancora migliorare. I paragoni che sono stati fatti all’inizio sono stati dannosi. Fortunatamente è un ragazzo intelligente ed ha capito. Non lo si può paragonare a mostri sacri del calcio. In due hanno vinto 10 palloni d’oro, Neymar è vicino. Paulo è diverso dagli altri ma questi paragoni lo hanno danneggiato. Sono paragoni che non si possono fare. Ha 24 anni, gli altri hanno vinto 10 palloni d’oro».

PARAGONI  – «In Italia basta fare una bella partita per essere pagato 40 milioni. Prima c’era la pazienza di saperli aspettare. Il calcio italiano è diverso dagli altri. In Olanda ed Argentina a 18 anni i giocatori giocano già, in Italia l’età giusta è tra i 25 ed i 26 anni. Non si possono fare paragoni affrettati. Per capire chi è un giocatore bisogna aspettare che faccia 100 partite in Serie A, c’è troppa fretta».

KEAN – «Deve lavorare sull’aspetto tecnico, già il fatto che abbia capito che per stare a certi livelli deve fare dei sacrifici è un passo importante».

DOUGLAS COSTA – «Non deve crescere, doveva solo ambientarsi. E’ un grande giocatore».

CENTROCAMPO – «Ci sono tanti giocatori che possono giocare insieme. Devo valuare Matuidi che è rientrato ieri in squadra».

DIFESA – «Rientrerà Lichtsteiner, Barzagli starà fuori e giocheranno due tra Rugani, Benatia e Chiellini. A sinistra devo decidere se andare con Asamoah o Alex Sandro».

FORMAZIONE IDEALE – «Bella domanda, ma tutti bene in ugual modo non staranno mai. L’importante è che ci sia grande competizione interna. Davanti corrono tutti e corrono forte, la panchina non piace a nessuno, c’è competizione e tutti stanno cercando di fare qualcosa in più dei compagni ma c’è disponibilità dell’uno con l’altro».

MODULO – «L’anno scorso giocavamo con i due di metà campo ma i due esterni aiutavano molto. All’inizio di quest’anno abbiamo sofferto sotto questo punto di vista. La cosa più importante è che la squadra sa giocare con vari sistemi di gioco e sa affrontare le partite a seconda dei momenti».

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