Analisi tattica Ferencvaros Juve: il match ai raggi X
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Analisi tattica Ferencvaros-Juve: il match ai raggi X

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Analisi tattica Ferencvaros-Juve: la partita di Champions analizzata nei dettagli. Le mosse di Andrea Pirlo e Serhij Rebrov

Alla Puskas Arena si affrontano Juventus e Ferencvaros. Il match e le mosse dei due allenatori analizzate e studiate nei minimi dettagli.

Arthur e le rotazioni della Juve

Pur con qualche momento di difficoltà nel primo tempo, la Juve non ha avuto alcun problema nel perforare un Ferencvaros assai fragile. Gli ungheresi hanno concesso numerosi spazi di cui i bianconeri hanno usufruito, come si è visto dopo pochi minuti nel gol di Morata, con un maldestro tentativo di fuorigioco su Cuadrado. Al netto delle lacune avversarie, va citata la voglia della Juve di essere più imprevedibile.

Nelle settimane precedenti, il 3-2-5 bianconero era un po’ troppo rigido e statico, con i giocatori restii ad abbandonare la propria posizione. Al contrario, oggi ci sono state più rotazioni e movimenti: spesso Arthur arretrava la propria posizione, con Rabiot che avanzava sul centro-sinistra e Ramsey che invece si apriva a destra. Era quasi un 3-3-4, con Arthur che ha avuto più soluzioni di passaggio davanti a sé (il brasiliano ha effettuato buone verticalizzazioni). Tuttavia, a causa di problemi fisici che lo hanno fatto uscire a fine primo tempo, il brasiliano a volte si schiacciava troppo dietro: nel post gara, Pirlo ha detto che avrebbe dovuto giocare più alto, mentre invece era troppo vicino a Chiellini.

Insomma, bisognerà ovviamente valutare contro avversari più probanti, ma perlomeno stiamo vedendo una Juve che prova a muoversi di più sul terreno di gioco.

Morata convince con Ronaldo

Oltre a un Ramsey che si è fatto ben trovare tra le linee (il gallese è uscito nella ripresa per infortunio), nel primo tempo della Juve sono spiccati Morata e Ronaldo. Oltre agli ennesimi gol segnati, lo spagnolo si è fatto trovare bene tra le linee e ha anche dialogato bene col portoghese. Un esempio nell’occasione che l’ex Atletico si è divorato nel primo tempo, nata proprio da una verticalizzazione di Arthur.

I due si sono mossi molto per vie interne, trovandosi con frequenza, dialogando e dando continue soluzioni di passaggio al portatore. Segnali incoraggianti per le prossime partite.

Bonucci non tiene la linea alta

In fase di non possesso, la Juve continua invece ad avere grandi problemi. Anche contro avversari dal basso livello tecnico, i bianconeri danno la sensazione di grande fragilità difensiva, i rivali riescono facilmente ad arrivare in porta e puntare la linea difensiva. L’aspetto preoccupante è che non ci sono singoli che effettuano prestazioni disastrose: c’è proprio scarsa intensità e coralità quando c’è da effettuare il pressing, con poca sincronia da parte dei giocatori.

L’intera squadra è lenta e fiacca, si muove con scarsa reattività. I tentativi di recuperare palla in avanti spesso falliscono, con una distanza ampia tra i reparti: i rivali trovano i mediani liberi alle spalle degli attaccanti della Juve, con i bianconeri che non riescono ad accorciare.

Inoltre, i campioni d’Italia sono anche poco solidi nelle fasi di difesa posizionale. Il 4-4-2 è troppo passivo, quando il Ferencvaros allargava il gioco la Juve era sempre in ritardo. Soprattutto sul lato sinistro, dove Chiesa era troppo stretto e Danilo veniva puntato in velocità. Gli ungheresi hanno creato diversi pericoli con azioni costruite dal basso in cui la Juve si è fatta trovare molto lunga sia in fascia che al centro. Non a caso, Pirlo nel post gara ha detto che serve più aggressività nello scivolare in zona palla.

Inoltre, c’è da risolvere il problema delle transizioni difensive: anche questa sera, quando si perdeva palla c’erano spesso praterie tra difesa e centrocampo. Bonucci, Chiellini e Danilo (soprattutto i primi due) restavano troppo bassi e bloccati, un qualcosa che complica la riconquista del pallone. Pirlo vuole una squadra che recuperi il possesso subito dopo averlo perso, ma per farlo serve una squadra più corta. Oggi la riaggressione è un handicap della Juve.

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