Audero: «Juve, Bonucci, Allegri e la parata su McKennie: vi dico tutto»
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Audero: «Juve, Bonucci, Allegri e la parata su McKennie: vi dico tutto»

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Audero si è raccontato in un’intervista a Fanpage. Tra i temi toccati anche il suo passato alla Juve e il rapporto con Allegri

Audero, portiere della Sampdoria ed ex portiere della Juve, a Fanpage.it ha rilasciato una lunga intervista in cui ha parlato degli obiettivi futuri, del suo passato in bianconero e del rapporto con Allegri, svelando pure un aneddoto che lo lega a Bonucci.

FUTURO – «Vorrei continuare una crescita costante e all’interno raggiungere vari obiettivi. Sogno di raggiungere la Nazionale, vincere qualche trofeo ma, come ho sempre detto, pensiamo al presente per vedere il futuro».

PARATE – «Sono tutte e tre belle, completamente diverse tra di loro e forse non c’è una che preferisco. Forse quella più particolare come gesto tecnico è quella su McKennie, dove però il risultato finale è stato negativo. Quella nel derby è stata una bella parata e lo sarebbe stata ancora di più se ci fossero stati i tifosi ma se uno deve mettere la ciliegina sulla torta dico quella su Sanchez considerando la vittoria finale».

JUVENTUS – «Quell’anno lì fu bellissimo ed è stato l’anno in cui ho fatto l’esordio quindi lo ricorderò sempre. Arrivare ad una finale di Champions te lo fa ricordare ancora di più. Per me quella Juve lì era una della più forti degli ultimi anni, anche messa a confronto con quelle recenti come gruppo e come personalità all’interno dello spogliatoio. Poi ha cercato sempre di cambiare e migliorare ma quella lì aveva qualcosa in più. Il finale amaro rovinò un po’ il viaggio ma, che dire, sono ricordi bellissimi. A vent’anni arrivare in finale di Champions e debuttare una settimana prima sono cose che rimangono impresse. Si è parlato troppo dell’intervallo di Cardiff ma in concreto poi era successo poco. Un’annata bellissima, squadra composta da campioni veri e per tante cose quella stagione rimarrà sempre nella mia mente».

BONUCCI COL PORTO – «Il ricordo principale è che abbiamo vinto 2-0. C’è stata spesso una foto che è girata dove c’ero io sullo sfondo e Bonucci in tribuna. Qualche giorno prima c’era stata un diverbio tra Bonucci e Allegri e la società aveva deciso di lasciarlo fuori per quell’incontro. È stato più un fatto unico che altro, visto che poi i due si erano riappacificati. Io ero lì perché essendo il terzo facevo riscaldamento e poi andavo in tribuna. È stato carino perché ci hanno fatto su mille cose ma era finito lì».

ALLEGRI – «Secondo me incide tanto. Il mio peso specifico all’interno di quello spogliatoio non era così rilevante ma quello che trasmetteva cercavo di farlo mio. In quegli anni ero una spugna, raccoglievo tutti i consigli che dava e li facevo miei. Le sue indicazioni sono state molto importanti. In quegli anni lì si vinceva tanto e oltre ai tanti momenti belli si era passati anche da situazioni più complesse. In generale è stato importante perché mi ha fatto esordire e non pensavo mai che mi avrebbe dato fiducia: tante volte gli allenatori tendono a provare le squadre da mettere in campo in vista di appuntamenti importanti mentre lui mi fece giocare una settimana prima della finale di Champions. Mi aveva dato la possibilità di mettermi in mostra e mi ha sempre portato rispetto e la giusta attenzione. L’ho ringraziato per questo».

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