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Belardi: «Che numeri della Juve! Szczesny è il top» – ESCLUSIVA

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Belardi: «Che numeri della Juve! Szczesny è il top». L’ex portiere parla dopo la vittoria con l’Udinese – ESCLUSIVA

Emanuele Belardi, ex portiere di Juve e Udinese, parla in esclusiva a Juventusnews24 all’indomani della vittoria dei bianconeri allo Stadium per 1-0. Queste le sue dichiarazioni.

Otto vittorie di fila e otto partite senza subire gol. Che segnale dà la Juve dopo il successo contro l’Udinese?

«Sono numeri importanti. La Juve anche in passato ha vinto tanto così alcune partite combattute: all’ultimo minuto, senza prendere gol. Mi viene in mente il periodo in cui c’erano Buffon con Barzagli-Bonucci-Chiellini. La Juve ha ritrovato compattezza e solidità, è una squadra concreta che ha dalla sua proprio il fatto di non subire gol».

Il prossimo step è migliorare la qualità del gioco?

«Mister Allegri sta facendo di necessità virtù a causa delle tante assenze di giocatori di grandi qualità. E’ chiaro, quindi, che imposta la squadra in base alle caratteristiche che ha a disposizione. La Juve ha fuori giocatori importanti come Pogba, Cuadrado e Vlahovic. Ma si vede, ad esempio, che quando entra uno come Chiesa dà un apporto qualitativo diverso. Ad oggi la situazione è questa, ma alla fine sono i risultati quelli che contano».

E’ Allegri il vero uomo in più della Juve in questo momento?

«Lui lo è stato per tanti anni. Se non è stato mandato via dalla Juve perché non otteneva risultati, questo è dovuto alla credibilità che si è costruito negli anni».

Danilo da leader difensivo si è trasformato in uomo-gol decisivo: quanto è diventato importante per la Juve?

«Negli ultimi anni Danilo si è conquistato la stima e il rispetto di tutti. Ha fatto il soldato in silenzio fino a diventare generale. Si sta meritando tutto sul campo».

Il gol è nato da una giocata super di Paredes: può essere l’inizio del rilancio per lui?

«Paredes, Di Maria e Pogba sono giocatori che sono stati presi per fare la differenza e da cui ci si aspetta qualcosa di importante. Sono calciatori che hanno vinto il Mondiale e, in passato, con le società in cui hanno militato. Hanno esperienza, qualità e grande carattere. Sono loro che devono dare quel qualcosa in più alla Juve».

La Juve deve fare uno sforzo in più per rinnovare il contratto a Rabiot?

«Rabiot nell’ultimo anno è cresciuto tantissimo. Nelle prime stagioni ha fatto fatica, per cui sarebbe bello un suo gesto di riconoscenza verso la Juve che lo ha aspettato tanto prima di vederlo arrivare a livelli importanti. Questi gesti nel calcio sono sempre più difficili…Rabiot, comunque, è un giocatore importante per fisicità, tecnica e inserimento, è un calciatore moderno. Sarebbe bello che società e giocatore possano trovare un punto di incontro in cui sono entrambi felici».

Sul mercato di gennaio si aspetta rinforzi dalla Juve?

«Forse deve completare qualcosa sulle fasce, ma bisogna capire le strategie e le valutazioni interne alla società che si andranno a fare. Allegri sicuramente sa cosa serve alla Juve».

I giovani sono la base da cui  far nascere un nuovo ciclo alla Juve?

«Oggi le tantissime difficoltà fanno si che si dà la possibilità ai giovani di poter mettersi in mostra, come succede al Barcellona che ha dei problemi economici. Lo stesso Real Madrid con Ancelotti fa giocare tanti giovani. Io credo che questa sia l’unica strada da imboccare oggi perché ormai le difficoltà economiche incombono su tutti. L’unica soluzione per sistemare le cose è far crescere i giovani per provare a creare la squadra del futuro. Non tutti ci riescono, ma la Juve ha già dei ragazzi che stanno giocando e maturando. E’ normale che tutti vorrebbero una squadra di campioni – e la Juve in passato ne ha avute – ma la situazione è cambiata e la strada presa dai bianconeri è giusta».

C’è un giovane in particolare che apprezza di più?

«Soulé ha grosse potenzialità, ma gli stessi Miretti e Fagioli se stanno alla Juve e giocano vuol dire che hanno qualcosa di importante».

Capitolo portieri. La Juve deve pensare al dopo Szczesny e Perin?

«Io credo che Szczesny sia uno dei tre portieri più forti d’Europa, lo ha dimostrato anche ai Mondiali. E’ una certezza. Poi bisogna vedere le strategie societarie e se la Juve vuole abbassare il monte ingaggi, visto che Szczesny ha un contratto da top player. E quindi come impostare il futuro. Però, ripeto, Szczesny e Perin sono una coppia di portieri che invidiano in tanti».

Venerdì prossimo c’è Napoli Juve. Sarà decisiva per riaprire il discorso scudetto?

«Il campionato è lungo. Lo scorso anno, in questo periodo, l’Inter aveva 5-6 punti di più del Milan e poi alla fine il Milan ha vinto lo scudetto. Il girone di ritorno è un campionato completamente diverso, per di più dopo una lunga sosta. Bisogna valutare tutti gli aspetti fisici, mentali e di pressione. Il Napoli ad oggi ha fatto un campionato strepitoso e meriterebbe di vincere lo scudetto. Però avere dietro Juve, Inter e Milan non è facile: le pressioni sono tantissime».

L’Europa League è un obiettivo o un peso?

«La Juve ha sempre avuto giocatori abituati a giocare fino alle fine tutte le competizioni di club e in nazionale e quindi deve vivere l’Europa League come un obiettivo. Vincere aiuta sempre a vincere».

Vede possibile un ritorno di Del Piero in società un po’ nelle vesti di Maldini al Milan?

«Non so se a Del Piero piacerebbe più occuparsi dell’aspetto tecnico come Maldini oppure un lavoro più dirigenziale. Però dico questo: a chi non piacerebbe vedere Del Piero di nuovo alla Juve?».

Cosa ha lasciato Vialli al calcio?

«Al di là che abbia giocato nella Cremonese, nella Sampdoria e nella Juve, io credo che la scomparsa di Vialli abbia fatto male a tutti i tifosi e le società del calcio e non solo. Era una persona apprezzata umanamente e calcisticamente per tutti. E’ stato un dolore per tutte le persone».

Si ringrazia Emanuele Belardi per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

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