Bellinazzo: «Dimissioni CdA Juve e rischi: il punto» - ESCLUSIVA
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Bellinazzo: «Dimissioni CdA Juve e conseguenze: cosa succede» – ESCLUSIVA

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Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore, è intervenuto in esclusiva a Juventusnews24 per parlare della situazione bianconera

Il mondo Juve è stato scosso dalle dimissioni dell’intero CdA, avvenute nella serata di ieri, con l’arrivo in società del neo dg Scanavino e del nuovo presidente Ferrero in sostituzione di Agnelli. Di questo e delle possibili conseguenze ha parlato, in esclusiva per Juventusnews24, il giornalista de Il Sole 24 Ore Marco Bellinazzo.

Inevitabile partire dalle dimissioni del CdA della Juve. Un fulmine a ciel sereno a metà stagione.

«C’è da dire che delle voci in merito già c’erano, ma è giunta sicuramente a sorpresa questa notizia. E’ una cosa che va ora capita nelle sue conseguenze con il proseguimento dei mesi, mentre le ragioni in parte le comprendiamo. Fino al 18 gennaio adesso sarà un periodo di ordinaria amministrazione, dopo di che si potrà capire finalmente meglio cosa acadrà in termini di continuità del club».

Era l’unica soluzione per Agnelli e gli altri dirigenti?

«Non era l’unica soluzione ma una buona soluzione, quela che a parer mio era quella più opportuna in questo momento. Da un lato è stata fatta per mettere a riparo la società dal rinvio a giudizio perchè non è opportuno avere un CdA che è sotto preocesso per una società che è quotata in borsa. Arrivati ad un certo punto c’era una spaccatura sull’approvazione del bilancio 2022, una situazione di stallo che evidentemente poteva essere superata solamente in questo modo».

Si parla di penalizzazioni, multe e addirittura è circolata la voce di una possibile retrocessione. Ma cosa rischia la Juve ora?

«Bisogna capire cosa verrà fuori da questo rinvio a giudizio. La Juve ha accolto le inchieste della CONSOB anche sula riscrittura dei bilanci, può essere in qualche modo un attenuante. Potrebero esserci sanzioni di tipo penale per la società di non grave entità. Sul piano sportivo bisogna vedere sulla questione plusvalenze che era stata archiviata, perchè se dovesse emergere qualche altra questione che fino ad ora non era nota di potrebbe riaprire tutto. E a quel punto anche sul piano sportivo potrebbero esserci ripercussioni».

Quindi la FIGC ha potere di riaprire questo caso?

«Più che riaprire ne potrebbe aprire direttamente uno nuovo con le novità che verrebbero fuori sul caso degli stipendi e delle plusvalenze. E a quel punto come detto potrebbero esserci ripercussioni a livello sportivo per la Juve».

Cosa rischiano invece i dirigenti coinvolti?

«Dipende sempre dal tipo di violazioni che verranno accertate in sede penale e quello che verrà deciso in sede sportiva successivamente. Per esempio è chiaro che Agnelli non potrà più riavere un ruolo da presidente a livello sportivo».

Due nuovi ingressi tra ieri e oggi ci sono già stati: Scanavino e Ferrero. Può aiutarci a conoscerli meglio?

«Li conosco, posso dire che sono due persone che non appartengono certamente al mondo sportivo ma hann esperienze diverse nel loro campo. Parliamo di uomini fidati di John Elkann e in quest’ottica si legge molto bene la natura del cambiamento che c’è stato ieri».

Girano anche i nomi di Nasi e Del Piero per un posto in società.

«Adesso ovviamente di nomi se ne fanno tanti e ne gireranno ancora tanti ma mi pare prematuro parlarne. C’è un’assemblea convocata per il 18 gennaio prossimo e fino ad allora si faranno diverse ipotesi, ma capiremo con certezza solo dopo come sarà il nuovo assetto della Juve».

Per il mercato di gennaio sono da escludere colpi di livello?

«Fino al 18 gennaio prossimo in casa Juve ci sarà una sorta di ordinaria amministrazione, dopo i tempi sarebbero stretti per poter fare operazioni di un certo tipo, particolarmente grosse. Andrà poi capito se sorgeranno nuove esigenze da dover soddisfare subito e in quel caso non si può per ora escludere nulla».

Con l’uscita di scena di Agnelli il capitolo Superlega è definitivamente chiuso?

«Non credo sia finita, dipenderà molto da quello che uscirà fuori in primavera. Non credo nemmeno ci saranno grosse novità da qui ai prossimi processi, non ci sono segnali in quella direzione. Molto poi dipenderà dipende da quanto non sarà più chiusa la competizione ma è chiaro che il calcio europeo ad oggi ha bisogno di una ventata di aria nuova. Sulla competizione chiusa ovviamente non sarei d’accordo nemmeno io, si gioca tutto su quello».

Si ringrazia Marco Bellinazzo per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista

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