Dimissioni Marotta: «Orgoglioso per aver fatto crescere tanti dirigenti»
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Le verità di Marotta: «Orgoglioso per aver fatto crescere tanti dirigenti»

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Le parole dell’ormai ex amministratore delegato della Juventus Beppe Marotta, intervistato in esclusiva da Rai Sport

Dopo l’annuncio in diretta su Sky Sport nel dopo gara di Juve-Napoli, l’ormai ex amministratore generale della Juventus, Beppe Marotta, ha parlato in esclusiva a Rai Sport. Di seguito le sue parole.

DECISIONE SOCIETARIA – E’ una situazione voluta dalla società, io mi adeguo a questa volontà e idee, proprio per amore sia delle persone, sia della Juventus. Mandato via? Un termine un po’ forte. Io sposo questa linea aziendale. Io sono un uomo di azienda, capisco e quindi è giusto che si facciano avanti altre persone. Sono certo di aver dato il 100% in anni di grandi successi. Spero che ci arriva faccia uguale.

DOLOROSO – Sì, perchè la vita vita lavorativa e il mondo dello sport sono fatti di sentimenti ed emozioni. In questi 8-9 anni io di emozioni fortunatamente ne ho vissute tante e sono state molto belle.

JUVENTUSQualcosa di unico. Soprattutto per aver fatto crescere tanti giovani dirigenti, che saranno il futuro della Juve. Credo anche di aver accompagnato nella crescita il presidente Andrea Agnelli, che oggi è una figura centrale nello sport nazionale ed internazionale. Quindi fa parte delle pagine belle che non potrò mai dimenticare.

IL RICORDOQuello di Trieste, il primo scudetto con Conte in panchina. Un’emozione bellissima perchè imprevista. Eravamo giovani e non accreditati da tutti, ma siamo riusciti con il lavoro e con la dedizione a coronare l’annata con un bellissimo successo.

FUTUROSmentisco di candidarmi alla Federcalcio, non è la mia scelta. Non escludo di potermi accasare in un grande club, perchè ho fatto 40 anni ininterrottamente a lavorare nei club senza mai fermarmi. E’ la prima volta che mi fermo ad inizio campionato, magari per ricaricarmi, però vorrei ripresentarmi nella stagione 2019-20 al timone di un altro club.

1 GIUGNO – Dove sarò? Spero in un club. Finale di Champions? Se ci fosse sarei orgoglioso, perchè questa squadra è frutto anche, non solo, del mio lavoro. Insieme a Paratici, Nedved e Allegri. Tiferei da semplice tifoso la mia squadra”.

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