Braghin, retroscena su Guarino: «Le ho fatto una telefonata dicendole...»
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Braghin, retroscena su Guarino: «Le ho fatto una telefonata dicendole…»

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Stefano Braghin, Head of Juventus Women, ha rilasciato un’intervista, svelando anche un retroscena su Rita Guarino

Ai microfoni di Juventus TV, Stefano Braghin ha rilasciato un’intervista, svelando anche un retroscena legato a Rita Guarino. Di seguito riportate le sue dichiarazioni.

GUARINO«Nel rientro dalla sede a Vinovo ho telefonato a Rita Guarino, che era la persona del calcio femminile che io conoscevo meglio e che poteva aiutarmi di più. Le ho fatto questa telefonata dicendole: “Vieni a darmi una mano a fare la Juventus femminile”. Lei mi disse: “Figurati, per la nostra amicizia te la do una mano”. Io ho detto: “Veramente tu dovrai allenare questa squadra”. Da lì ci siamo ritrovati 24 ore dopo nel mio ufficio, ho preso un foglio bianco e una penna blu e abbiamo incominciato insieme a scrivere le prime parole di questa bellissima storia».

JUVENTUS WOMEN «Avevamo pensato già da un po’ di tempo di fare una squadra femminile all’interno della Juventus, anche se non si era mai andati nel dettaglio. La Federazione in quel momento storico stava spingendo i club di Serie A a entrare nel calcio femminile dando delle opportunità di cogliere titoli sportivi».

ROSA«Siamo partiti dal portiere perché si parte sempre dal blindare la porta. Avevamo scritto Laura Giuliani che è stata bel felice da subito di seguirci. Poi abbiamo snocciolato un 4-3-3 mettendo tutte le prime scelte di Rita, lasciando qualche spazio per calciatrici straniere che stavamo cercando di inserire nel progetto. Fino al numero 11 che era Barbara Bonansea ed è partita la storia».

GAMA E SALVAI«Gama e Salvai sono due ragazze che sono state delle colonne e lo sono tutt’ora. Sara è una giocatrice che porta, al di là delle sue capacità e della sua esperienza, una grandissima personalità, il carisma. Quando c’è bisogno di una voce da dentro la sa sempre utilizzare nel modo giusto. Cecilia Salvai è uno dei migliori difensori d’Europa con ancora grandissimi margini, pur essendo già molto forte. Era una coppia che nasceva da sé, volendo puntare al meglio non potevamo che puntare a loro due».

ZAMANIAN«Quando Zamanian ha segnato ero molto felice per lei. Al Psg aveva avuto poche opportunità, rischiava di perdere felice. Ero contento per lei, perché le sue compagne hanno potuto capire che lei aggiunge un tassello che mancava, un tassello importante». 

SCUDETTO – «Questo spareggio lo giocammo in condizioni particolari. Due settimane prima avevamo perso a Firenze e il Brescia stava vincendo contro il Mozzanica quindi avevamo perso il campionato ma abbiamo avuto modo di giocare lo spareggio perché il Mozzanica segnò al 94′. Quindi io dissi alle ragazze: “Quando il Dio del calcio ti dà una seconda possibilità non bisogna sbagliare”. Dopo due settimane questo è accaduto, ci sono stati i calci di rigore che è quanto di più casuale possa esserci e probabilmente la nostra incoscienza ci ha fatto meritare questa vittoria. Laura Giuliani ha giocato praticamente con il menisco rotto parando rigori. Quindi è stato qualcosa di veramente indimenticabile che ha fatto vincere una squadra ancor prima che le giocatrici».

PREMIERE«La giornata dell’Allianz è stata storica per il calcio europeo e italiano, una pietra miliare, un punto di non ritorno. Una grande visione del nostro presidente. Ricordo quando decidemmo di aprire l’Allianz: a me sembrava di esagerare chiedendo l’apertura di un anello, il presidente disse: “Io lo voglio tutto pieno”. È stata un’emozione grandissima, chi era in campo ha vissuto qualcosa di straordinario. Era un pubblico giovane, bambini, bambine… Un pubblico diverso dai nostri tifosi. È stato straordinario anche perché ha deciso la seconda stagione. Era il calcio femminile che diceva: “Ci siamo anche noi”. Credo che non si tornerà più indietro».

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