Buffon: «La Juve reagisce all'ingiustizia. Allegri non fa catenaccio»
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Buffon: «La Juve reagisce all’ingiustizia. Allegri non fa catenaccio»

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Buffon: «La Juve reagisce all’ingiustizia. Allegri non fa catenaccio». Le parole dell’ex portiere bianconero

Buffon alla Bobo Tv ha raccontato la sua avventura alla Juve, parlando anche di Allegri e della stagione attuale dei bianconeri.

TRASFERIMENTO ALLA JUVE DAL PARMA – «La Juve ha fatto si che mi consacrassi a certi livelli. Al parma non c’era più spazio per sognare uno scudetto in provincia. Una volta finita quell’illusione il pensare a me stesso e alla mia carriera era fondamentale, avevo 23 anni. Scelta migliore non la potevo fare. Sono stato portato a fare quella scelta lì da mio papà e dal mio procuratore. In quel momento avevo Barcellona e Roma che mi volevano. Io stavo andando al Barcellona, ero vicino. Dissi che loro dovevano scegliere il meglio per me e papà mi disse che la Juve era il meglio per me, era sicuro che sarebbe tornata a vincere. Mi è cambiato il mondo, è un’altra cosa gestire le pressione, guadagnavo una montagna di soldi. All’inizio non è stato semplice, Torino non è una città calorosa, l’ho patita per come sono io caratterialmente. Una volta che mi sono abituato ho capito che è stata la mia fortuna. Sono entrato in mood di professionalità e pensare e intendere il mio lavoro che prima non avevo. Ho fatto lo switch da ragazzo per cui il calcio è un divertimento a professionista per cui calcio è un modo di vivere».

JUVE ATTUALE – «Ora ci sono difficoltà, ma la Juve sta reagendo da Juve. Vedo sempre sensazioni di compattezza e unione, al di là che possa piacere o no come gioco. La penalizzazione e il cambio dirigenza ha fatto si che i ragazzi si sentano accerchiati, puniti ingiustamente e fanno gruppo per sfidare l’ingiustizia».

ALLEGRI – «Non è uno che pratica o allena il catenaccio, ma dà ampia libertà di interpretazione ai giocatori. Sono loro che capiscono come muoversi. Lui da quel punto di vista si affida al giocatore. E’ un modo di vedere il calcio, non so giusto o sbagliato. Un Neymar di turno vorrebbe avere un allenatore così. Il fatto di essere difensivi è stata sempre una nostra caratteristica».

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