Calciopoli e la rinuncia al ricorso: la Juve taglia netto col passato
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Calciopoli e la rinuncia al ricorso della Juve: l’ultimo segnale di un taglio netto col passato. E la Superlega…

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Calciopoli e la rinuncia di una Juve che non vuole più guardare al recente passato, ma solo al presente e al futuro

E così, dopo ben 17 anni di lunga attesa, la Juventus ha deciso di chiudere definitivamente la vicenda Calciopoli riunciando al ricorso in difesa e in rappresentanza della società contro la Figc e l’Inter Milano Spa. Una vicenda che si conclude in maniera netta e decisa, tracciando un ennesimo solco tra la vecchia gestione Agnelli e la nuova, rappresentata dal Presidente Gianluca Ferrero in primis. Il nuovo Cda scelto dall’AD di Exor John Elkann ha adottato un suo personale cambio di strategia dopo le battaglie legali degli scorsi anni, in cui si era arrivati anche alla richiesta di ribaltare la decisione del Tar del 2016. Con quest’ultima, si negava al club bianconero il risarcimento del danno ingiusto per cifre milionarie scaturito dall’assegnazione dello scudetto del 2005-2006 alla società nerazzurra da parte dell’ex presidente federale Guido Rossi.

Ma questo è solo l’ultimo segnale di una voglia di dimenticare il recente passato. Facendo un salto temporale all’indietro di qualche mese, infatti, ricordiamo il patteggiamento per la manovra stipendi con il Procuratore Federale Giuseppe Chinè e il mantenimento di quel -10 in classifica che ha poi tagliato fuori la Signora dalla corsa Champions. Champions alla quale, campionato permettendo, si potrà tornare a partecipare dalla prossima stagione dopo il tacito accordo con l’UEFA per l’uscita dalla Superlega. Un solo anno di lontananza dalle coppe europee (a Torino in pochi avrebbero voluto partecipare alla Conference in fin dei conti), ma in cambio l’uscita dalla Superlega, competizione che vedeva tra i principali propri sponsor proprio l’ex presidente juventino Andrea Agnelli. Un passo indietro per distendere i rapporti con Ceferin, ora più aperto al dialogo nei confronti dell’ambiente sabaudo rispetto a quanto non lo fosse qualche mese fa. Ma, almeno su questo lato, ancora non si possono escludere colpi di scena: la sentenza della Corte Europea è attesa per il prossimo 21 dicembre. Le speranze di ribaltare il monopolio UEFA sono poche ma, al momento, ancora in vita. La Juve rimarrà solo spettatrice?

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