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Capello: «Koopmeiners da braccetto? Credo che Spalletti gli abbia parlato e lo abbia convinto. Ecco cosa può dare lì»

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Capello: «Koopmeiners da braccetto? Credo che Spalletti gli abbia parlato e lo abbia convinto. Ecco cosa può dare lì». Le parole dell’ex tecnico

La prima Juve di Luciano Spalletti, vittoriosa per 2-1 sul campo della Cremonese, ha subito mostrato scelte tattiche forti e inaspettate. La mossa che più ha catalizzato l’attenzione degli addetti ai lavori è stata l’inedita posizione di Teun Koopmeiners, schierato come “braccetto” di sinistra nel pacchetto arretrato.

Un esperimento audace, commentato negli studi di Sky Calcio Club da un allenatore d’eccezione come Fabio Capello, che ha analizzato la doppia valenza di questa intuizione.

Secondo Don Fabio, l’idea di Spalletti è più offensiva che difensiva: «Koopmeiners braccetto a sinistra? È un’idea, non tanto come difensore. Quando ha la palla invece si inserisce e dà qualcosa di più rispetto a un difensore vero e proprio… Può essere una sorpresa. Quando viene avanti sa cosa fare. Come difensore è così così». L’analisi è chiara: l’olandese offre qualità in fase di impostazione e inserimento, anche se paga dazio nella marcatura pura.

Ma per Capello, il vero capolavoro di Spalletti è stato psicologico, nel convincere un giocatore con chiare attitudini offensive ad arretrare il proprio raggio d’azione. «Spalletti gli avrà parlato e gli avrà chiesto se era convinto. O evidentemente è riuscito a convincerlo». Un passaggio cruciale, perché, come sottolinea l’ex tecnico bianconero, «Instaurare un legame con i giocatori è fondamentale».

Questa mossa, riuscita, è sintomo di un lavoro meticoloso svolto dal tecnico nei pochi giorni a disposizione. «Si è visto che Luciano l’ha preparata bene, ha studiato giorno e notte per 3-4 giorni la sua squadra». La prima è andata, ma Capello avverte: il compito di Spalletti è appena iniziato e ora si estende a tutto il gruppo, specialmente a chi ha trovato meno spazio. «Ora dovrà recuperare anche quelli che sono rimasti fuori, deve gestirli».

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