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Koopmeiners Juventus, nuova vita da braccetto sinistro? Dentro all’esperimento tattico di Spalletti, i numeri contro la Cremonese celano questa verità

Koopmeiners Juventus, nuova vita da braccetto sinistro? Come è andato l’esperimento tattico di Spalletti contro la Cremonese. Ecco i numeri
Una mossa a sorpresa, un esperimento tattico inaspettato. Nella sua gara d’esordio sulla panchina della Juventus, vinta 2-1 a Cremona, Luciano Spalletti ha stupito tutti, schierando Teun Koopmeiners nel ruolo inedito di “braccetto” sinistro della difesa a tre.
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L’esperimento di Spalletti
Costretto a fare i conti con un reparto difensivo decimato (out Bremer, Kelly e Cabal), il neo-tecnico bianconero ha scelto di arretrare l’olandese, riportandolo in una posizione che ricopriva a inizio carriera all’AZ Alkmaar. Una mossa pensata per sfruttare la sua qualità nell’impostazione.
Bene in regia, disastroso in marcatura
Ma com’è andata? I numeri (dati Sofascore) raccontano questo. Dal punto di vista della costruzione, il centrocampista olandese ha risposto presente: 62 tocchi palla e un’eccellente precisione nei passaggi (91%), che sale al 100% nella propria metà campo (29 su 29). Ha inoltre tentato 8 lanci lunghi, mandandone a buon fine 5, dimostrandosi un playmaker puro dalle retrovie nella prima costruzione.
Difensivamente parlando, 0 contrasti vinti e 0 duelli a terra vinti (su 2 tentati). Più positivi invece i dati nel posizionamento: (1 intercetto, 2 chiusure e 1 tiro respinto).
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Un esperimento da rivedere?
La Vecchia Signora, che ha dato continuità ai 3 punti contro l’Udinese, si gode il successo, ma Spalletti dovrà riflettere. L’intuizione di usare Koopmeiners come “regista basso” ha funzionato, ma sarà solo un caso dettato dall’emergenza difensiva o una soluzione da riproporre in stagione? Lui stesso ne ha poi parlato così in conferenza: «Non mi viene il dubbio di niente, qualche decisione va presa. Questa era l’intenzione. È stato più bravo lui a fare la cosa che gli riesce bene, è stato coinvolto poco nell’entrare con la palla. Spesso si è cominciato a destra, ma prima o poi il buco in mezzo si trova. Vederlo sempre lì? È una cosa a cui si può pensare».
