Ceravolo: «La Juve è da scudetto, Allegri risolverà i problemi» - ESCLUSIVA
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Ceravolo: «La Juve è da scudetto, Allegri risolverà i problemi» – ESCLUSIVA

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Ceravolo: «La Juve è da scudetto, Allegri risolverà i problemi». Le dichiarazioni dell’ex dirigente bianconero – ESCLUSIVA

Franco Ceravolo, ex dirigente della Juventus tra gli anni ’90 e i primi anni 2000, ai microfoni di Juventusnews24 fa una lunga analisi della stagione dei bianconeri fino a questo momento.

Dalle ultime vittorie alla sfida col Benfica fino al rendimento di alcuni big: le sue dichiarazioni in esclusiva.

Quali segnali ha dato la Juventus con le vittorie contro Empoli e Torino?

«Queste due partite hanno dato fiducia e consapevolezza delle proprie forze. Il campionato è lungo e la Juventus ha avuto una serie di infortuni di giocatori su cui puntavano molto, ma a volte nel calcio si danno sentenze dopo 2-3 risultati negativi. Io dico che la Juventus ha una rosa importante e una società che negli ultimi anni ha dimostrato di vincere quasi sempre. Ci può stare, quindi, un momento di in cui i risultati sono negativi, magari dovuto anche ai tempi di inserimento dei nuovi. La Juventus, però, ha struttura e organico per fare il suo cammino e raggiungere gli obiettivi. Sulla carta, come rosa, lei e l’Inter sono strutturate per fare un grande campionato».

Che gara si aspetta col Benfica?

«E’ una partita difficile da dentro fuori e non si possono fare pronostici. Il Benfica è primo in campionato e ha giocatori di spessore e talento, così come la Juve. Da italiano ed ex Juve mi auguro che i bianconeri ribaltino la situazione, anche se ad essere onesti è abbastanza difficile».

Se la Juventus finisse in Europa League, come dovrebbe affrontare questa competizione?

«Per la Juventus l’unica cosa che conta è vincere perché nel suo Dna ha sempre quello di raggiungere gli obiettivi. Poi alle volte non ci riesce perché ci sono gli avversari, ma negli ultimi anni ha abituato bene i tifosi. L’obiettivo della società è sempre quello: ottenere il massimo in tutte le competizioni».

Secondo lei Allegri ha delle responsabilità per questo inizio di stagione complicato della Juventus?

«Da fuori non posso dare giudizi. Posso dire che Allegri è un allenatore che ha vinto tanto e uno dei migliori in circolazione. Sa il fatto suo e sicuramente risolverà i problemi. In tutte le società ci sono momenti non belli. La Juventus, comunque, da questo punto di vista può star tranquilla perché ha un allenatore al timone all’altezza della situazione e che sa quello che deve fare».

Con i recuperi di Chiesa e Pogba si vedrà una Juve diversa?

«Chiesa è un punto di riferimento importante per questa squadra. Pogba è stato preso per risolvere le carenze del centrocampo degli ultimi anni».

E’ sorpreso da questa “esplosione” di Rabiot?

«Lo conosco bene e posso dire che è un giocatore che ha forza fisica, gamba e uno dei giocatori più importanti non solo dell’organico della Juventus. Sta dimostrando il suo valore e con la fiducia di Allegri è consapevole dei propri mezzi. Non è uno che fa gol solo di testa, ma con la sua forza fisica riesce a prevalere sugli avversari, poi ha un ottimo tiro, in progressione è difficile stargli dietro e forte sui contrasti. Per questo piace molto ad Allegri e anche a me è sempre piaciuto. E per fortuna che non è stato ceduto ed è rimasto a Torino. La Juventus ha fatto bene a non mandarlo via».

Questa può essere l’anno di McKennie?

«E’ un giocatore diverso, per caratteristiche, dagli altri centrocampisti. E’ uno che si inserisce sempre negli spazi per finalizzare e non è semplice saperlo fare. Forse è l’unico giocatore nell’organico della Juventus a saperlo fare e questo fa comodo ad Allegri. Ha grandi prospettive e averlo in rosa fa comodo. Non è semplice trovare un centrocampista che va sempre a finalizzare nel nostro campionato. Lui ha delle caratteristiche alla Conte all’epoca della Juventus che si buttava negli spazi per andare a concludere. McKennie è bravo».

Di Maria e Paredes sono delusioni maggiori fino a questo momento?

«Di Maria purtroppo ha avuto infortuni e non si può giudicare. Per talento non si può discutere, ha potenzialità da grandi campioni. La Juventus ci aveva puntato ed è un peccato che non lo abbia a disposizione in questa fase cruciale della Champions League. Su Paredes dico che è ancora presto per giudicarlo. Ci sono precedenti di giocatori che magari per 6-7 mesi in Italia sembravano degli estranei e poi hanno vinto il Pallone d’Oro. Bisogna avere pazienza, a Parigi lui giocava poco anche se ha dimostrato le sue qualità. Secondo me troverà lo spazio giusto, bisogna considerare anche la concorrenza. Lui è stato preso per migliorare il centrocampo, ma il giocatore che la Juve voleva acquistare era Pogba».

Quali margini di miglioramento ha Vlahovic oltre alla sua capacità straordinaria di fare gol?

«La Juventus ha tanti campioni e secondo me deve essere lui ad adeguarsi un po’ ai compagni e ai dettami dell’allenatore. Lui ha dimostrato di avere qualità importanti. Stiamo parlando di uno degli attaccanti migliori in circolazione per la sua età. Non va giudicato per una partita o sbagliata o meno. La Juventus con lui ha fatto un grande acquisto e tante società gliel’hanno invidiato. Sicuramente lui darà i suoi frutti da qui a poco. Deve avere pazienza e stare tranquillo, la società e l’allenatore sanno quello vogliono. Vlahovic deve seguire loro: il resto verrà da solo».

Oltre a Juventus e Inter, Milan e Napoli sono candidate allo scudetto o ci saranno sorprese?

«Il Napoli con Atalanta e Milan stanno facendo un gioco eccezionale. I rossoneri e il Napoli stanno dimostrando di essere migliori in questo momento, ma come organico penso che Juve e Inter hanno qualcosa in più. Il campo, poi, è giudice e oggi dice che Napoli e Milan hanno grandi chances di arrivare fino in fondo. A  volte, comunque, non vince la più forte, ma chi ha più voglia di vincere. L’allenatore può influire molto su certi aspetti, penso a Spalletti che sa coinvolgere tutti e ha il centrocampo più forte d’Italia e forse d’Europa. Per il campionato Napoli, Inter, Milan e Juventus hanno qualcosa in più, mentre la Roma è candidata per arrivare in Champions League. E’ bello, comunque, vedere un campionato così con squadre di vertice che se la giocano. Speriamo che vinca chi esprime il calcio migliore, come successo al Milan lo scorso anno».

Si ringrazia Franco Ceravolo per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

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