Chi è Hojbjerg, il sostituto di Pogba individuato dalla Juve

Chi è Pierre-Emile Hojbjerg, il centrocampista che la Juve ha individuato come sostituto di Paul Pogba: carriera e caratteristiche

In attesa di capire cosa ne sarà di Paul Pogba, atteso settimana prossima dalle controanalisi dopo la positività ai metaboliti del testosterone, la Juventus si è già attivata sul mercato in cerca del sostituto a livello numerico del suo numero 10. Tra i tanti nomi fatti negli ultimi giorni, in casa bianconera, ad oggi, sembra in vantaggio quello di Pierre-Emile Hojbjerg, finito ai margini del progetto del nuovo Tottenham targato Postecoglu.

Hojbjerg Juve: la carriera

Hojbjerg nasce a Copenaghen il 5 agosto del 1995 e nel club della capitale muove i primi passi a livello giovanile prima di passare al Brondby e, successivamente, al Bayern Monaco. Con i bavaresi arriva l’esordio nel calcio dei grandi, con oltre 40 presenze e 12 gol con la seconda squadra, prima di collezionare 17 presenze in Bundesliga tra il 2013 e il 2015. Poi vari prestiti tra Augsburg e Schalke, prima di fermarsi al Southampton. In Premier inizia finalmente a giocare con una certa continuità, meritandosi la chiamata del Tottenham. Con gli Spurs è punto fermo delle ultime funeste stagioni, compresa però quella conclusa con il quarto posto targato Antonio Conte.

Con la Nazionale maggiore, invece, l’esordio è datato maggio 2014, quando gioca tutti e 90 i minuti dell’amichevole vinta 1-0 con la Svezia. Da allora una continua ascesa che lo ha portato a collezionare 69 presenze e 7 reti con quella maglia, con cui ha preso parte a un Mondiale e ad un Europeo.

Hojbjerg Juve: caratteristiche tecnica

185 centimetri per 81 chili, Hojbjerg nasce come centrocampista centrale, con licenza però di assumersi anche compiti da esterno di destra. Forte fisicamente e abile nelle due fasi di gioco, si è distinto particolarmente come recupera palloni, ma anche come metronomo a scandire i tempi di gioco delle suq squadre. Buon dribbling e piede niente male sui piazzati, anche se, come detto, ad oggi rappresenta una vera e propria scommessa a prezzi non proprio contenuti (si parla di diritto di riscatto a 30 milioni di euro).