Chiellini al BSMT: «Ero pronto a morire per Conte e la Juve»
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Chiellini al BSMT: «Ero pronto a morire per Conte e la Juve»

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Chiellini al BSMT: «Ero pronto a morire per Conte e la Juve». Le dichiarazioni dell’ex capitano bianconero

Giorgio Chiellini ha rilasciato una lunga intervista al podcast Passa dal BSMT di Gianluca Gazzoli. Le dichiarazioni dell’ex Juve.

CONTE – «Ero uno dei suoi soldati. Lui è una persona che ti penetra nell’anima e ti fa vivere una realtà completamente diversa. Sei disposto a sacrificarti per lui. È molto esigente ogni giorno, sia fisicamente che mentalmente, perché è un sergente molto severo all’apparenza. Tuttavia, riesce a convincerti perché dimostra che alla fine funziona. Con l’età diventerà ancora meno rigido, grazie all’esperienza all’estero che gli è stata utile. Ora è fuori perché si è reso conto che aveva bisogno di prendersi una pausa. Poi, sono successe alcune cose vicino a lui, come la morte del suo allenatore e di Sinisa. Sono situazioni che ti colpiscono perché non siamo solo macchine».

JUVE E CR7 – «Ho preso più responsabilità grazie all’anno in Serie B: è passato velocemente e bene. È stato un massacro a livello economico e finanziario. Non era scontato che ci rialzassimo ma sono stati molto peggio i due anni di fila in cui siamo arrivati settimi. Il primo anno Cristiano Ronaldo aveva una voglia matta di dimostrare che era più forte lui del Real Madrid. Siamo stati sfortunati di aver avuto una serie di infortuni che ci hanno fatto perdere contro l’Ajax perché altrimenti saremmo arrivati fino in fondo e sono convinto che uno come lui ti portava a vincere. Poi negli anni successivi è calato un po’ il livello della squadra e lui andando avanti con l’età non poteva risolvere tutto da solo».

CALCIO ITALIANO – «Siamo arrivati ad un punto cruciale, finché non si raggiunge un accordo comune e si smette di pensare solo ai propri interessi, non vedo una soluzione in vista. Se cominciamo a riflettere adesso, potremmo vedere dei cambiamenti entro cinque anni e spero che ciò accada. Ciò che sto notando è che ogni volta che avremmo potuto fare un progresso, siamo invece andati indietro. Abbiamo bisogno di miglioramenti a tutti i livelli, sia a livello governativo che in termini di accessibilità e infrastrutture. Mi sembra incredibile che Milano e Firenze non riescano a costruire uno stadio. A Roma si stava parlando di uno stadio nuovo quando c’era Totti, se continuiamo così, nemmeno il figlio di Totti potrà giocarci…».

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