Conferenza stampa Allegri: «Rischiamo di uscire con le ossa rotte»
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Conferenza stampa Allegri: «Col Sassuolo rischiamo di uscire con le ossa rotte» – VIDEO

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Conferenza stampa Allegri: le parole del tecnico bianconero alla vigilia di Sassuolo Juve, valida per la 34esima giornata di Serie A

(inviato all’Allianz Stadium) La Juve sfida il Sassuolo lunedì, nel match valido per la 34esima giornata di Serie A. Bianconeri sulle ali dell’entusiasmo dopo la vittoria in Coppa Italia con la Fiorentina, ma c’è da riscattare il deludente pari in campionato col Bologna.

Nel giorno di vigilia, domenica 24 aprile, Massimiliano Allegri è intervenuto alle 12 in conferenza stampa per presentare l’incontro. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.

CHE PARTITA SI ASPETTA – «Sarà una partita difficile perché il Sassuolo, quando arriva da una sconfitta come quella di Cagliari, è sempre difficile da affrontare. È una squadra tecnica, in un’ottima posizione di classifica e per loro è una gara importante perché battere la Juve sarebbe un risultato di prestigio. Dobbiamo fare una partita giusta, di tecnica, seria, altrimenti ne verremo fuori con le ossa rotte».

STAGIONE IN LINEA CON QUARTO POSTO E FINALE – «Il quarto posto non è ancora matematico, bisogna andarci piano. Sono abituato ad andarci piano. Aver raggiunto la finale di Coppa Italia ci consente di giocare per un trofeo ed è già un obiettivo. Poi se saremo bravi e fortunati riusciremo a vincerla, ma di fronte avremo una squadra che è la più forte in Italia. Per quanto riguarda il quarto posto è ancora lunga, abbiamo ancora 5 partita da giocare, due scontri diretti con Lazio e Fiorentina. Ci sono tanti punti in palio. Facciamo un passo alla volta, altrimenti andiamo fuori giri e questo non va bene. Poi alla fine valuteremo il lavoro che è stato fatto, non solo sui risultati. Con la società parliamo quotidianamente, ci confrontiamo, perché dovrà essere migliorato il lavoro fatto quest’anno».

INDISPONIBILI – «Oggi, dopo l’allenamento, deciderò anche perché poi sono finiti, non ne abbiamo più e partiamo per Sassuolo. Arthur non recupera, speriamo di riaverlo con il Venezia. Gli altri non recupera nessuno, siamo i soliti. Oggi dopo l’allenamento valuterò chi far giocare. Ci sarà qualche cambio, tutto dipenderà dall’allenamento di oggi. A centrocampo dipende, devo vedere le condizioni di Danilo se ha recuperato, di Zakaria che ne ha giocate due di seguito, di Rabiot. Abbiamo un po’ di cose da vedere ma posso decidere solamente oggi».

MCKENNIE E LOCATELLI – «McKennie ieri ha fatto i primi passi di corsa, già meglio. Ma prima di mettersi a disposizione ce ne passa, non mancano tanti giorni alla fine della stagione. Per quanto riguarda Locatelli, è ancora indietro. Non so se riuscirà a rientrare prima della fine della stagione».

COSA MANCA A DIONISI PER IL SALTO – «Non ho la presunzione e non devo dare consigli a Dionisi. Si è calato molto bene nella realtà Sassuolo, la squadra gioca bene. Ha continuato nel lavoro di De Zerbi mettendoci delle sue cose. Giocano delle partite molto semplici, con giocatori di ottima qualità. Insieme a Italiano e Thiago Motta, è un allenatore giovane e di prospettiva. Può andare ad allenare le prime tre squadre in Italia. Questo è un bel segnale. Poi dopo è normale che da allenare una squadra in cui non hai pressione e responsabilità di vincere ad una squadra in cui devi vincere, lì non c’entrano più le robe tecniche, tattiche. Vanno sommate altre cose: o uno le ha dentro o non può allenare».

COSA C’E’ DELL’ALLEGRI DEL SASSUOLO – «Non c’è più niente, solo il grande affetto per chi era lì con me. C’è ancora Magnanelli, Remo Morini, Giovanni Rossi con cui sono molto legato e così con cui ho lavorato insieme. Soprattutto poi la famiglia Squinzi, sono legato ai figli, ero molto legato a Giorgio Squinzi e alla moglie. Quando torno mi fa sempre piacere, anche se ultimamente mi ha dato qualche dispiacere. Sono una realtà bella e importante, dove fanno grandi cose. Sono bravi a scegliere i giocatori, qui Giovanni Rossi è molto bravo».

PRIMAVERA – «Ho visto la partita, mi è dispiaciuto molto. Era bello potersi giocare la finale ma purtroppo il calcio è questo. Da una partita persa dopo 10′ a riaprirla perché c’è stato l’episodio del portiere, a fare una buona partita e non riuscire a vincerla, poi c’è stata la lotteria dei rigori. Ma hanno fatto una grande Youth League. C’è stato un bel lavoro da parte di tutto il settore giovanile. I due ragazzi a centrocampo sono cresciuti insieme, credo li allenasse Riccardo Scirea all’età di 8 anni. Io credo che il senso di appartenenza è molto importante: nelle statistiche, chi arriva in prima squadra cresce nel settore giovanile sin da bambini, dall’età di 8/10 anni. Difficilmente uno che viene preso a 16/17 anni arriva a giocare in prima squadra, le statistiche sono basse su questo. Le ho viste qui alla Juventus, le avevamo anche al Milan perché c’è un senso di appartenenza generale. Il vivaio della Juve sta facendo un ottimo lavoro, l’allenatore è stato molto bravo. Passare dalla Primavera alla prima squadra è difficile, poi alla Juve è ancora più pesante, quindi il passaggio in Serie C è un percorso più naturale per i ragazzi, a parte poi i fenomeni che vanno diretti in prima squadra. Ma si parla di uno ogni 100 milioni».

RABIOT – «Sta facendo meglio. L’altro giorno gli hanno annullato un gol di poco, la volta prima ne ha sbagliato uno clamoroso, a Cagliari è andato una volta al tiro e poteva fare meglio. Magari domani farà gol, piano piano ci avviciniamo. Sta crescendo, è in fiducia. Ha un motore diverso dagli altri. È un giocatore che può ancora migliorare, ha 26 anni e ha tanti anni ancora per fare bene».

RIPOSO PER MORATA E DE LIGT – «Idee chiare mezzo e mezzo, come il tempo c’è un po’ di sole e un po’ di nuvole. De Ligt sta bene, ha 22 anni, ce la fa a giocare. Devo scegliere uno tra Bonucci e Chiellini. Su Morata devo decidere oggi tra quelli che ho davanti, sono tutti a disposizione e sono sereno, anche perché chi è entrato dopo con la Fiorentina ha fatto bene veramente. Quando tre/quattro giocatori entrano bene, come l’altra sera, la squadra non abbassa il livello tecnico e di intensità e questo è un vantaggio».

SUL PODIO DEGLI ALLENATORI PIU’ VINCENTI DIETRO ANCELOTTI E GUARDIOLA – «Sono contento, però quel che è stato è stato. Bisogna continuare perché per mantenere quella media lì servono delle vittorie. Sono alla Juventus, in una società in cui è più facile vincere che perdere le partite. Avrò la possibilità e bisogna avere l’ambizione di migliorare per finire la stagione nel miglior modo possibile. Entrare ossia nei primi quattro posti e cercare di vincere la Coppa Italia. Poi l’anno prossimo sarà già un anno che saremo insieme, ci conosciamo meglio quindi partiremo da una base alta».

TACCONI – «Faccio un grosso in bocca al lupo a Stefano Tacconi sperando di rivederlo al più presto possibile».

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