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Conferenza stampa Gasperini: «Con la Juve non puoi essere favorito»

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Conferenza stampa Gasperini pre Atalanta Juve: le parole del tecnico nerazzurro alla vigilia della finale di Coppa Italia

Mercoledì 19 maggio Atalanta e Juve si affrontano nella finale di Coppa Italia. Nerazzurri che hanno staccato il pass per l’ultimo atto al termine di un percorso perfetto, desiderosi di mettere in bacheca l’importante trofeo. Nel giorno di vigilia, martedì 18 maggio, Gian Piero Gasperini interviene in conferenza stampa alle 19.15 al Mapei Stadium per presentare l’incontro insieme ad un giocatore.


CILIEGINA SULLA TORTA – «Sarebbe un’ottima ciliegina, la torta è quella di questi cinque anni. Siamo cresciuti molto, questa è la seconda finale. Poi ci sono le tre qualificazioni in Champions che sono un grande successo».

SPECULAZIONI – «Sono stupidate di chi le dice. Siamo responsabili del nostro destino. Così come Milan e Juventus. Sono state giocate 37 partite. Noi faremo tutto quello che è nella nostra possibilità per vincere la Coppa e arrivare secondi. Il resto sono illazioni di poco conto».

MEGLIO DELLA JUVE – «Quest’anno siamo stati bravi. Non era mai successo di finire davanti alla Juve, avevano vinto 9 campionati di fila. Noi siamo riusciti a ripeterci e loro no. Ma questo non significa che la loro squadra non sia di valore. Siamo stati solo più bravi».

FINALE – «Quando arrivi in finale sai che deve uscire un vincitore dai 90 minuti o 120 minuti o rigori. Questo cambia la visione del precedente passaggio. Abbiamo eliminato Cagliari, Lazio, Napoli. Abbiamo il diritto di giocarci questa partita contro una grande squadra. Mi auguro che sia una finale molo bella».

PERCORSO – «Sono molto soddisfatto di quello che abbiamo fatto, in particolare da quando sono Bergamo. I trofei in Italia sono due, scudetto e Coppa Italia. ma in campionato abbiamo vinto 23 partite, l’anno scorso abbiamo fatto 78 punti. Se devo scegliere tra Champions e Coppa io avrei scelto la Champions».

COME IN CAMPIONATO – «Ogni partita ha la sua storia. Può essere simile per certi aspetti. Ma ora siamo a maggio, a fine stagione. Si gioca in un contesto diverso. È una finale secca, potrebbe essere diversa anche se le squadre si conoscono bene e non cambiano molto atteggiamento».

FINALE DOPO DUE ANNI – «Rispetto a due anni fa è diverso l’avversario, il contesto. Giochiamo in un campo neutro, i valori delle squadre sono diverse. Spero che domani venga fuori una partita più bella tecnicamente. Dobbiamo aver tratto qualche insegnamento». 

MAPEI STADIUM – «Ci siamo venuti molte volte. E soprattutto in Europa League ha rappresentato la prima grande crescita europea. È stata un’esperienza importante che ci ha fatto crescere in campionato e ci ha fatto spostare di fascia».

ATALANTA FAVORITA – «Non è quello che penso io. Quando giochi contro la Juve non puoi essere favorito. È lo stesso discorso che mi facevate col Real Madrid. Hanno traguardi e ambizioni diversi. Ma è chiaro che crediamo di poter vincere. Ma al di là del campionato penso che la Juve sia una grande squadra composta da giocatori molto forti».

SE ARRIVA LA CHIAMATA DELLA JUVE – «D0mani se battiamo la Juve facciamo una grande festa. Saremmo tutti molto contenti e non avremmo tempo per pensare ad altro».

DECIDERE IL FUTURO DI PIRLO – «Ognuno è arbitro del proprio destino e del proprio lavoro. Pirlo ha avuto questa opportunità, è in finale. Ha dimostrato delle capacità, purtroppo è in difficoltà rispetto ai risultati che esige la Juventus. Ma può fare ancora bene. Io ho fatto un altro percorso che ha le sue soddisfazioni».

DI NUOVO FINALE – «Ogni partita è diversa. Noi ce la siamo conquistata sul campo e ci arriviamo con un percorso completamente diverso. L’ambiente, la società e la squadra sono cresciuti moltissimi. Potrebbe essere il suggello ma siamo contenti delle vittorie che abbiamo ottenuto sin qui».

ARBITRAGGIO – «Ci sono state settimane più sfortunate di altre. Nell’ultima ci sono state polemiche. Io l’abitudine di azzerare tutto. Mi auguro sia una partita priva di episodi polemici, che a volte sono molto difficili da interpretare».

TIFOSI – «È una piacevole novità. Ti abitui in fretta, speriamo si possa riaprile al pubblico. I tifosi sono un elemento fondamentale delle partie. L’ultima volta che c’era il pubblico è stato a Milano col Valencia».

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