Cori razzisti contro Lukaku, la Procura di Torino: «Reato tenue e ragioni di rivalità sportiva. Tifosi Juve da non punire»

Cori razzisti contro Lukaku, la Procura di Torino: «Reato tenue e ragioni di rivalità sportiva. Tifosi Juve da non punire». Chiesta l’archiviazione per i 150 indagati

Come riportato dal Corriere della Sera per la Procura di Torino i tifosi resisi protagonisti dei cori razzisti nei confronti di Romeu Lukaku, nella scorsa semifinale di Coppa Italia del 4 aprile 2023 tra Juventus e Inter, non sono penalmente punibili. Secondo la Procura infatti i 150 tifosi bianconeri indagati si «influenzarono l’uno con l’altro». Gli ululati durarono poco e furono fatti per «evidenti ragioni di rivalità sportiva». Richiesta l’archiviazione per l’articolo 131 bis del codice penale, che prevede l’esclusione della punibilità per «particolare tenuità del fatto».

Che fossero grida razziste non ci piove, scrive il magistrato: «La giurisprudenza, già in passato, si è pronunciata ritenendo che l’emissione di suoni gutturali, come tipico riferimento all’ululato delle scimmie, si caratterizza per evidenti connotati di discriminazione razziale e dunque può integrare l’ipotesi che sanziona la commissione di atti di discriminazione per motivi razziali». C’è un però: «Il fatto che tale condotta sia stata tenuta da una moltitudine di persone, che hanno evidentemente agito influenzandosi l’uno con l’altro, nonché il fatto che tale condotta non abbia perdurato per un tempo significativo e, non da ultimo, che sia stata posta in essere per evidenti ragioni di rivalità sportiva (tifosi della squadra avversaria) induce a ricondurre il fatto nelle maglie applicative dell’articolo 131 bis del codice penale». E ancora: «Il comportamento non è certo abituale ed è dunque possibile procedere all’archiviazione per particolare tenuità del fatto».