Danilo: «E' l’anno zero, vogliamo la Champions. Fiero della fascia»
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Danilo: «È l’anno zero, vogliamo tornare in Champions. Orgoglioso di essere capitano della Juve»

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Danilo, capitano della Juve, ha parlato in una lunga intervista a “TNT SPORT”. Ecco le sue dichiarazioni

Ai microfoni di TNT Sports, Danilo ha parlato della stagione della Juve. Ecco le sue parole.

CAPITANO DELLA JUVE – «È motivo di grande orgoglio. Una squadra di grande tradizione come la Juventus è sempre stata ben rappresentata a lungo da giocatori storici italiani. Dopo essere stato vice-capitano l’anno scorso, in questa stagione sono diventato capitano della squadra. Questo ha a che fare con la mia esperienza in altri campionati e Paesi, con il mio modo di comunicare con i compagni, con gli arbitri e con l’universo Juventus. Il fatto che la decisione dell’allenatore sia stata accettata così bene, soprattutto dai miei compagni di squadra, mi riempie di orgoglio. Sono fiero che anche i tifosi italiani, che difendono la loro bandiera e la loro cultura, spesso mi salutano e mi ringraziano per difendere sempre la Juventus e i suoi colori. Mi sento parte del club, della città e delle sue tradizioni».

GATTI – «Abbiamo l’esempio di Federico Gatti, un giocatore che forse quattro anni fa giocava ancora nelle categorie amatoriali e da un momento all’altro si trova alla Juventus, poi in Champions League e nella Nazionale italiana, un mondo molto diverso da quello a cui era abituato. Quando è arrivato, mi ricordo che era più o meno da 3 mesi che stava cercando casa, poi un giorno gli ho chiesto: “Gatti, ma hai trovato una casa?”. E lui mi rispose: “Ne ho trovato una vicino all’aeroporto, qui a Torino.” Ho subito pensato che non fosse un posto dove di solito alloggiano i calciatori della Juventus, che preferiscono più il centro città o verso le Colline, che sono posti “migliori” diciamo. Vicino all’aeroporto è forse un aerea più rurale, e ribattei: “Ti piace, ti trovi bene?” E lui mi ha detto: “Dani, è quello che mi conveniva di più in questo momento.” Era appena arrivato, non aveva un contratto diciamo stratosferico, era un giocatore in crescita, ma quando lui mi ha detto: “E’ quello che mi conveniva di più”, ho pensato che a volte gli insegnamenti nella vita arrivano quando meno te lo aspetti. Gatti è un ragazzo che mi piace molto, ho un grande affetto per lui, abbiamo un bel rapporto. A volte si pensa che si impari di più dai calciatori con più titoli, con più esperienza e con una carriera incredibile, ma poi arriva un ragazzo dalle categorie dilettanti, che ha fatto tanta gavetta, e che ha lavorato al mercato, che è riuscito a darmi questo insegnamento. Lui certamente avrà pensato alla sua stabilità, tranquillità e a quello che più gli conveniva in quel momento, ed aveva ragione».

SERIE A E JUVE IN CHAMPIONS – «Da qualche anno il calcio italiano è in fase di rinnovamento e valorizza i giovani. Abbiamo sempre guardato l’Italia come a un Paese in cui i giocatori tendono ad arrivare tardi, ma ora stanno facendo uscire giovani che stanno dimostrato il loro potenziale e il loro talento, con buoni risultati. La Juventus sta seguendo la stessa linea ed è molto impegnata nella sostenibilità finanziaria, in altre parole, sta pensando a lungo termine. Sento che questo è “l’anno zero”, un nuovo inizio, in cui vogliamo tornare in Champions League e tornare ad essere rispettati in tutto il mondo del calcio. E, naturalmente, lottare per il titolo fino alla fine, proprio come in Coppa Italia».

FUTURO«Non sto ancora pensando di tornare. L’América Mineiro è stato il mio primo club e penso che quello che ha fatto Moisés è stato molto bello: tornare alle mie origini e chiudere il cerchio. Ma sto pensando di finire la mia carriera in Europa».

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