I DIALOGOBBI - Pierpaolo Sette: «Bene i giovani, su tutti Fagioli»
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I DIALOGOBBI – Pierpaolo Sette: «Bene i giovani Juve, su tutti Fagioli»

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Nuova puntata de I DIALOGOBBI con ospite Pierpaolo Sette. Le sue dichiarazioni in esclusiva dopo Juve Sampdoria

Uno dei piaceri de I Dialogobbi è andare a interrogare i followers e scoprire un po’ di sfaccettature dell’anima juventina. Tra vittoria sulla Sampdoria e trasferta a Friburgo ho piacevolmente chiacchierato con Pierpaolo Sette. Nella sua bio su twitter cita Boniperti: basta e avanza per andare a interrogarlo.

Paolo: «Ciao Pierpaolo, partirei da Juve-Sampdoria. Prima della gara mi ero augurato che con una squadra giovane in campo emergesse un Rabiot finalmente leader. Direi che posso essere soddisfatto. Secondo te qual è il messaggio più forte uscito dalla partita di ieri?»

Pierpaolo: «Direi che la Juve di ieri ha portato la sua ventata di gioventù e la sua forza e Rabiot si è davvero mostrato leader, Un giocatore a tutto campo, un mix di gioventù ed esperienza, tra presente e futuro. Fagioli ora é l’esempio dei giovani, un giocatore tecnico che pare sapere sempre cosa fare».

Paolo: «Allegri ha sempre detto: “Adrien ha un motore diverso”. Partendo dal presupposto che oggi è un giocatore di livello internazionale, quello che mi sembrava essere ai tempi del Psg, in che cosa è cresciuto secondo te?».

Pierpaolo: «Direi che è migliorato molto in autostima e consapevolezza dei suoi mezzi. Adesso – e devo dire in particolare grazie ad Allegri – ha capito come sfruttare appieno le sue qualità, in particolare in zona goal. Poi ieri ha fatto di tutto a centrocampo, la mezzala e addirittura il centrocampista davanti alla difesa in alcuni momenti. Ha capito che può ancora migliorare e non vuole fermarsi. Mi spiace se – come pare – andrà via».

Paolo: «Hai giustamente parlato di Fagioli e della sua crescita. Ti chiedo se ti convince Barrenechea per quel poco che si è visto e Soulé: io non ho mai nascosto che non mi piacesse, ma devo riconoscere che anche lui è cresciuto, il primo gol può aiutarlo perché emotivamente mi sembra un ragazzo fragile…»

Pierpaolo: «Barrenechea mi pare un giocatore onesto anche se non un fenomeno ma può crescere. Soulé é un giocatore dotato tecnicamente forse ancora un pò fragile e ieri da quello che ho visto Allegri lo stimolava molto sin d quando é andato in campo si deve crescere a livello di carattere ma può diventare un grande davvero. Per alcune movenze ricorda Dybala».

Paolo: «Anche se da parte mia è un po’ un azzardo scriverlo, mi hai tirato per i capelli. Hai nostalgia di Dybala? Col senno di poi, vedendo quel che sta facendo a Roma o quel che ci manca, lo avresti lasciato andare?».

Pierpaolo: «Paulo è un grandissimo giocatore ma secondo me non volava quell’ingaggio che la società aveva concordato, cioè 10 milioni. E poi non é mai diventato un leader vero, come la Juve forse sperava. Gli è mancato il passo per diventare un campione, cosa che è Di Maria invece. Credo che cambiare aria gli abbia fatto bene, anche se è un giocatore fantastico, il più dotato tecnicamente dopo Di Maria. Credo che la mancata conferma sia dovuta a questo e non certo a una questione tecnica. Io penso che sia stato anche giusto che sia finita così».

Paolo: «Parliamo di Europa League. Per quel che hai visto giovedì scorso sei ottimista? Io penso che la Juve possa anche fare una partita molto migliore di quella dell’andata. Però non siamo immuni da pause all’interno delle partite e in coppa certi passaggi a vuoto si pagano».

Pierpaolo: «Verissimo, in Europa contro ogni squadra non ci devono essere pause e la Juve può certamente giocare meglio e puntare a raggiungere la finale. Per farlo deve essere convinta e non avere pause ed in questo i più vecchi devono aiutare i giovani. In questa stagione abbiamo avuto troppi passaggi a vuoto. E se in campionato a volte si recupera, in Europa non succede».

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