Infortuni Juve, l'esperto: «Allegri ha ragione. Su Di Maria prevedo..»
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Infortuni Juve, parla l’esperto: «Allegri ha ragione. Di Maria? Prevedo questo»

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Infortuni Juve, parola a Fabrizio Tencone, ex responsabile del settore medico bianconero: ecco la sua analisi

L’ex responsabile del settore medico della Juventus Fabrizio Tencone, ai microfoni di Tuttosport, ha parlato della situazione infortunati in casa bianconera.

PAROLE DI ALLEGRI – «Allegri non ha torto quando sottolinea che gli infortuni muscolari fanno parte della stagione. Peraltro, ad oggi, i numeri sono in linea con quelli delle altre squadre. E comunque nella classifica degli infortuni, in termini di frequenza, ai primi 5 posti ci sono proprio i 4 tipi di infortuni muscolari».

SPIEGAZIONE – «Non crediate che, parlando in modo generico, un mal di schiena o una tendinite al tendine d’Achille non debbano implicare delle domande sulle cause che ne sono alla base. Idem nel caso di un infortunio muscolare: non è una cosa strana nel calcio. Ecco perché quanto dice Allegri è comprensibile: a volte sembra che ci sia l’equazione “un calciatore si fa male a un muscolo = lo staff non fa niente di buono”. No, non è così. Capiterà almeno 15, 20 volte in una stagione, un infortunio muscolare. Ai più bravi magari 10-15 volte, ai meno bravi 25-30, ma i numeri più o meno sono quelli». 

DI MARIA – «Di solito le tempistiche sono di 3-4 settimane in tutto. Se si sono presi 10 giorni prima di fare un nuovo esame, vuol dire che in questo lasso di tempo il giocatore non ha ancora fatto la fase di riatletizzazione. Serviranno dunque ulteriori 7-10 giorni».

McKENNIE – «Se fai il portiere è diverso, ma se sei un giocatore di ruolo ed è la prima volta che succede non c’è l’indicazione all’operazione».

NAGELSMANN E DE LIGT – «Nagelsmann ha fatto questo commento che chiaramente attira l’attenzione e fa discutere, ma non basta solo caricare gli atleti come dei matti. Altrimenti l’atleta va incontro a un sovraccarico o a una sindrome da sovrallenamento. Il discorso
è più ampio. Vero è, però, che la scienza ha studiato quattro macro argomenti e ha constatato
che alcuni comportamenti riducono il numero degli infortuni in generale. Dal punto di vista del carico di lavoro imposto ai calciatori, il principio portante è “train harder, train smarter”: bisogna allenarsi ad intensità media sempre più elevata e bisogna evitare i picchi di intensità».



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