Insuperabili, accordo con Kappa e nuova maglia: «Ecco il nostro obiettivo»
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Insuperabili, accordo con Kappa e nuova maglia: «Ecco il nostro obiettivo»

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Gli Insuperabili pronti a ripartire con una nuova maglia griffata Kappa: tutte le curiosità e gli obiettivi dell’associazione per disabili

Divise nuove di zecca per gli Insuperabili: il celebre brand d’abbigliamento torinese Kappa, infatti, si lega fino al 2025 all’associazione che promuove il calcio per disabili in tutta Italia con 17 sedi presenti nel territorio.

INSUPERABILI – Entusiasta il fondatore degli Insuperabili, Davide Leonardi: «Per noi, nati a Torino proprio come Kappa, è un onore affiancarsi a un partner di tale portata, che ha scritto pagine di storia nella città dove abbiamo mosso i primi passi. Dopo mesi difficili, in cui il Covid ha messo a dura prova la nostra forza di volontà, sentiamo un forte impulso verso la ripartenza».

KAPPA – A fargli da eco Matteo Monaco, direttore commerciale di Kappa: «Siamo orgogliosi di aver intrapreso questo percorso assieme a Insuperabili. Il suo team di calcio si aggiunge alle numerose squadre da noi vestite e siamo fieri di poter annoverare anche questi atleti tra coloro che competono indossando i nostri Omini. La durata quadriennale dell’accordo, inoltre, ci permetterà di realizzare molti progetti insieme».

MAGLIA – Nuove maglie dense di aneddoti e significati, come ad esempio gli inserti argento nella prima divisa blu, raccontata così da Leonardi: «Argento come il colore del secondo posto. Perché noi vorremmo diventare la seconda squadra del cuore di tutti gli appassionati di calcio». O come i nomi di tutti i 650 tesserati scritti all’interno dei numeri nella terza maglia gialla o la speciale colorazione arcobaleno nei numeri della divisa bianca.

MISSIONE – La mission primaria degli Insuperabili è però sempre la stessa da quasi dieci anni: «Solo il dieci per cento delle persone disabili pratica attività sportiva. Ecco, uno dei nostri obiettivi è continuare a sensibilizzare e formare allenatori per accogliere sempre più ragazzi possibili».

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