IL FOCUS – A Inzaghi restano solo le polemiche contro una Juve così

Da Gatti a Fagioli: grinta e cuore Juve per battere l’Inter a domicilio e portare a casa un altro derby d’Italia

Il cuore Juve per vincere il derby d’Italia. Potrebbe essere questo il titolo del successo bianconero in quel di San Siro di ieri sera, arrivato grazie alla staffilata di Kostic a metà del primo tempo, tanto contestata dagli interisti per un presunto tocco di mano di Rabiot che però non è stato confermato da nessuno. Ma non siamo qui per parlare dell’arbitraggio ma, riprendendo le frasi di Allegri di ieri, c’è da parlare di calcio e in particolar modo delle prestazioni di alcuni singoli come Gatti, Fagioli, lo stesso Kostic o anche Locatelli e Rabiot. Il tutto senza dimenticare le parate di Szczesny o la solidità di Bremer e Danilo, la lotta di Vlahovic e le (poche) sgasate di Chiesa. Tanta voglia e tanto scarificio, tanta applicazione per Madama che ai punti ha meritato di strappare la vittoria.

Quasi mai in sofferenza contro un’Inter che è arrivata poche volte dalle parte di Szczesny, avendo poco da recriminare a dispetto di quanto ne ha detto un indispettito Inzaghi, che ha preferito dimenticarsi per una serata di essere un allenatore per aizzare quelle polemiche che, quando invece i risultati gli sono favorevoli, casualmente dimentica esistano. Facile parlare di come ha diretto la gara Chiffi quando Fagioli, 22 anni alla voce età sulla carta d’identità, gioca con la naturalezza di un veterano alla Scala del calcio mettendo sotto i diretti avversari con giocate sempre intelligenti e mai banali. O quando Gatti, fino a ieri quarta scelta e in procinto di doversene andare a fine stagione, non dà respiro prima a Lautaro e poi Lukaku, lasciando a bocca asciutta la tanto pubblicizzata coppia nerazzurra. In attesa del doppio confronto di coppa, anche questa volta, la Signora ha fatto vedere il perchè di una superiorità tanto ampia in questa storica rivalità.