Juve, problema esuberi. Da McKennie a Zakaria: cosa fare di loro?
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Juve, riecco il problema esuberi. Da McKennie a Zakaria: Giuntoli ha già una missione

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Per la Juve torna a farsi presente il problema degli esuberi: tanti rientri si prospettano nelle prossime settimane

E alla fine, come prevedibile, torneranno “a casa”. Si tratta di Arthur, Weston McKennie, Denis Zakaria e Dejan Kulusevski. Quattro nomi, quattro giocatori ormai fuori dai piani futuri di una Juventus che pensava (sperava) di essersi liberata dei loro pesanti ingaggi, ricavandone anche un ottimo tesoretto che sarebbe poi potuto essere reinvestito sul mercato nei prossimi mesi. E invece, a meno di clamorose sorprese, nessuno dei quattro verrà riscattato. Sicuramente non il brasiliano, che a Liverpool è fermo a quella decina di minuti giocati contro il Napoli nei gironi di Champions e sicuramente non lo svizzero, che a Londra non ha praticamente mai trovato spazio, giocando comunque di più rispetto al compagno, ma in un’annata in cui il Chelsea non ha mai trovato continuità e che non poteva puntare su un giocatore che era di fatto una vera e propria incognita.

Cosa è cambiato invece per gli altri due? Per McKennie la situazione si è complicata quando il Leeds è prepotentemente entrato in zona retrocessione: senza permanenza in Premier League non ci sarà alcun riscatto per l’americano, che in ogni caso non è che stia brillando oltremanica. Per Kulu, invece, il vero e proprio problema è stato l’addio di Antonio Conte e Fabio Paratici al Tottenham: senza i suoi due più grandi estimatori a “guardargli le spalle”, difficilmente qualcuno vorrà puntare ancora sullo svedese. Ma cosa farne di loro? Detto che magari qualcuno potrebbe anche fare comodo, almeno sulla carta, come alternativa ai titolari, nessuno rientra nei progetti futuri del club bianconero, come già sottolineato in precedenza. La prima missione di Giuntoli, se arriverà, sarà quindi proprio quella di ricavare qualche milione da loro. Certo, non sicuramente i 135 che si prospettavano un’estate fa, ma bloccare ancora una volta il mercato, specialmente dopo le note vicende extra-calcistiche, sarebbe solamente deleterio.

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