Juve Verona, il nuovo Kean sale alla ribalta: lotta, sacrificio e tutta un’altra maturità. Ora manca solo una cosa

Juve Verona ci consegna un nuovo Moise Kean, al quale ora manca solamente una cosa. Ma che maturità ha raggiunto!

A Moise Kean manca ormai solamente il primo gol in questa stagione, così da certificare una volta per tutte un rendimento di alto livello che sta tenendo ogni volta in cui viene chiamato in causa da Allegri. Un gol che aveva trovato già nel derby, salvo poi vederselo togliere per una posizione di fuorigioco, così come accaduto ieri sera contro il Verona, nonostante le tante proteste. L’annullamento per quel tacchetto oltre ultimo uomo è sembrato ingiusto, ma lo stesso attaccante è stato il primo a non abbattersi. Segno di una maturazione a livello mentale sempre più importante dopo le critiche che erano piovute ai tempi del suo ritorno a Torino. Come evidenziato da Allegri, Moise è ormai totalmente concentrato sul lavoro da fare in campo, senza lasciarsi trascinare in futili polemiche sul suo rendimento.

Ci sono poi certe situazioni in cui ciò viene comprensibilmente meno: è il caso della seconda rete tolta al classe 2000, per un colpo a Faraoni poi molto accentuato dal capitano gialloblù. Le immagini mandate in onda dalle emittenti televisive hanno segnalato la sceneggiata del dell’esterno degli scaligeri, con la solita scarica di fischi e proteste nei confronti di un arbitraggio che non è sembrato mai all’altezza. Da lì in poi è salito il nervosismo e dopo il giallo preso in modo sciocco Allegri ha preferito correre ai ripari, segnalando questa come motivazione di una sostituzione che altrimenti non sarebbe mai avvenuta. Perchè Kean, con un Vlahovic ancora indietro di condizione, ha lottato per due, mettendo continuamente in apprensione la difesa avversaria, così come era successo settimana scorsa a Milano in occasione del rosso di Thiaw. E se queste sono le premesse, la titolarità del numero 9 serbo e di Chiesa non appare più così tanto certa nell’attacco della Juve.