Juventus, allarme attacco. Quei numeri non possono bastare per il quarto posto

La Juventus vince ancora, ma il suo attacco non ingrana. Un campanello d’allarme in vista del prossimo derby d’Italia

La Juve continua a vincere e a scalare la classifica, ma non a convincere del tutto. Anche contro il Cagliari, la squadra di Allegri ha infatti palesato più di una difficoltà nel costruire azioni pericolose, scontrandosi, nel primo tempo in modo particolare, a più riprese contro il muro eretto dalla compagine sarda. Nei primi 45 minuti di gioco, con un Kean ben tenuto sotto controllo dai difensori, e un Chiesa ancora in cerca della miglior forma, si faticano a ricordare azioni degne di nota create dal reparto offensivo juventino, che neanche con l’ingresso di Vlahovic e Milik è riuscito a dare la scossa. Se è vero che servono anche i gol da parte degli altri reparti, e Bremer e Rugani ne sono solamente l’ultima conferma, è altrettanto palese come a Madama servano in modo particolare le reti di chi gioca in avanti, ormai a secco da oltre un mese (l’ultimo Milik nel derby vinto 2-0 il 7 ottobre).

Dopo 12 giornate sono solamente 10 le marcature messe a segno dagli attaccanti, con Vlahovic e Chiesa capocannonieri a quota 4, ma che non entrano nel tabellino dei marcatori da ormai un paio di mesi, complici gli infortuni che li hanno colpiti. Kean, per quanto bene si stia impegnando, non va a segno dallo scorso aprile, mentre i giovani Yildiz ed Iling-Junior, oltre ad aver trovato poco spazio, sono spesso stati schierati lontano dalla porta. Allegri, ad oggi, non è proccupato da questa situazione: «Non sono preoccupato, ora tiriamo anche di più da fuori ma ci serve maggiore precisione. I gol li faranno, i gol arriveranno, devono solamente rimanere sereni e tranquilli». Parole di fiducia verso il derby d’Italia con l’Inter che ci sarà alla ripresa, con i nerazzurri che, però, possono vantare tra le loro fila Lautaro Martinez, capocannoniere del campionato fin qui. Probabilmente, per lo Scudetto, non basterà l’andamento tenuto fin qui, anche se l’obiettivo dichiarato è entrare nei primi quattro posti. Ma si potrà centrare la Champions solo con i gol “degli altri”?