Kulusevski e Dybala si pestano i piedi, la Juve è ferma
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LAVAGNA TATTICA – Kulusevski e Dybala si pestano i piedi, la Juve è ferma

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La Juve è stata troppo statica contro il Barcellona, Kulusevski e Dybala si pestavano i piedi. La loro coesistenza non funziona

Una gara difficile

Difficile trovare aspetti positivi di un Juve-Barcellona in cui i catalani hanno letteralmente dominato, spadroneggiando e dando una lezione di calcio ai bianconeri. Il predominio territoriale degli ospiti è stato evidente, soprattutto nel secondo tempo. Basti pensare che i catalani hanno toccato ben 40 palloni dentro l’area di rigore avversaria. Il 2-0 è un punteggio anche morbido per quanto si è visto all’Allianz Stadium.

Dopo un avvio con qualche buon segnale, la Juve è parsa molto confusionaria nel pressing e nel recupero palla. Arrivava sempre con qualche tempo di gioco di ritardo, il Barcellona non aveva alcun problema nel consolidare il possesso e a superare le linee avversarie. Tant’è che Pirlo nel post match ha detto che la Juve deve essere più veemente nella riconquista.

Tuttavia, l’aspetto più preoccupante è stata forse la fase di possesso, dove i bianconeri si sono mossi malissimo e hanno faticato parecchio nel costruire occasioni da rete. Sempre Pirlo in conferenza si è lamentato della pessima occupazione degli spazi da parte dei propri giocatori.

Come la Juve voleva rendersi pericolosa

I bianconeri sono scesi in campo con il solito ibrido: 4-4-2 in fase difensiva che diventava un 3-2-5 in fase di possesso, con Cuadrado che si alzava e Danilo che invece giocava più bloccato. Con la presenza di Kulusevski e Dybala, giocatori che amano partire da destra, lo scopo era fare tanta densità su quel lato per poi effettuare cambi di gioco a sinistra, in modo che Chiesa potesse puntare Sergi Roberto in velocità. Come si è visto fin dalla prima amichevole contro il Novara, la Juve intende usare molto l’ampiezza per rifinire, ci devono sempre essere riferimenti vicini alla linea di fondo.

Il problema è che la manovra è stata totalmente improduttiva, si bloccava a destra nella maggior parte dei casi. Come ha detto Pirlo, i giocatori erano troppo vicini tra loro e ed erano spesso sulla stessa palla.

Le difficoltà di Dybala e Kulusevski

Si riferiva, probabilmente, a Dybala e Kulusevski: i due hanno agito sulla stessa zolla, pestandosi in continuazione i piedi e fornendo pochi smarcamenti utili ai compagni.

Nelle azioni sopra, si vede un pattern tipico del match di ieri. Per sviluppare l’azione, la Juve allarga il gioco su Cuadrado, con la manovra che però si blocca. Il Barcellona scivola bene in zona palla, il colombiano (che pesta la linea di fondo) non ha soluzioni di passaggio davanti a sé. I compagni e i mediani sono fermi, non c’è nessuno che venga incontro o aggredisce la profondità. Dybala e Kulusevski sono vicinissimi tra di loro e ben schermati dalle maglie rivali. E’ quasi impossibile arrivare a loro.

Cuadrado o prova a saltare Pedri da fermo in spazi ridottissimi, oppure è costretto al retropassaggio. Quest’ultima soluzione la abbiamo vista tantissime volte, con la Juve che tornava quindi indietro. Il palleggio è stato spesso esasperante e prevedibile.

Nella slide sopra, c’è un’altra situazione simile. Cuadrado riceve sulla linea di fondo ma è circondato dalle maglie avversarie. I compagni sono troppo lontani e l’intera squadra è estremamente piatta. Da notare la posizione di Chiesa a sinistra, molto larga e aperta: lo scopo era fraseggiare per poi arrivare al cambio di campo verso l’ex Fiorentina, ma la Juve non ce l’ha mai fatta. L’azione si è sempre malamente arenata sul lato destro. Troppi giocatori in zona palla, vicini tra di loro, ma nessuno che aggredisce gli spazi.

Questa purtroppo è una tendenza che si è vista con evidenza anche lo scorso anno. Le combinazioni di prima sul corto sono insufficienti perché il movimento senza palla è pressoché nullo, ci sono pochi smarcamenti in grado di mandare in confusione le maglie avversarie. Come se i giocatori fossero preoccupati dal mantenere la posizione di partenza. Invece, per fare un calcio efficace, serve più fluidità, un qualcosa su cui Pirlo deve assolutamente lavorare. Oggi la sua Juve è lunga senza palla e troppo statica in fase di possesso.

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