LAVAGNA TATTICA - Come Arthur Melo ha cambiato il modulo della Juve
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LAVAGNA TATTICA – Come Arthur Melo ha cambiato il modulo della Juve

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In Ungheria, la Juve ha adottato un 3-3-4 con Arthur Melo vertice basso. Ci si è mossi meglio rispetto alle gare precedenti

Più movimento senza palla

Ieri abbiamo scritto delle molte difficoltà difensive che la Juve ha avuto in Ungheria, con un pressing che continua a dare grossi problemi. Tant’è che Pirlo nel post gara si è lamentato della scarsa reattività della squadra. E’ stata comunque una partita in cui la Juve ha creato molto: certo, il Ferencvaros era talmente fragile dietro che on bisognava neanche impegnarsi molto per trovare spazi. Basti pensare al gol di Morata dopo pochi minuti, conun maldestro tentativo di applicare il fuorigioco su Cuadrado. Bonucci ha potuto lanciare il colombiano in profondità senza alcun problema.

L’azione del gol di Morata.

Tuttavia, come avvenuto contro lo Spezia, non si può non osservare come la squadra stia provando a muoversi di più. Nelle settimane precedenti, il difetto della Juve era l’eccessiva rigidità: ci si smarcava pochissimo, con il modulo che rimaneva fisso e statico, con i giocatori restii ad abbandonare la propria posizione. Non bisogna dimenticarsi che il 3-2-5 è uno scaglionamento di partenza. Per essere imprevedibili e creare pericoli, sono necessari rotazioni e smarcamenti, con la capacità di cambiare disposizione tattica a seconda dell’atteggiamento dell’avversario.

Per esempio, se un avversario rinuncia sistematicamente a pressare, è inutile tenere troppi uomini sotto la linea della palla. Anzi, bisogna che i giocatori si alzino per trovare superiorità posizione alle spalle dei rivali.

Arthur e il 3-3-4

Più che 3-2-5, quello della Juve di mercoledì è stato un 3-3-4. Arthur agiva centrale, più da vertice basso, mentre Rabiot si sganciava in avanti sul centro-sinistra: sull’altro lato, era invece Ramsey che spesso si abbassava. In tal modo, si formava piuttosto spesso un centrocampo a 3.

Una delle diverse situazioni in cui la Juve ha trovato Ramsey tra la linee.

Siamo ancora ben lontani dall’efficacia che Pirlo si augura. Il possesso a volte era lento e sterile, con tanti lanci nel vuoto (soprattutto da parte di Chiellini) e la manovra che si impantanava. Come detto da Pirlo in conferenza, a volte Arthur (condizionato dai problemi fisici) si abbassava troppo vicino a Chiellini, si formava così un’eccessiva distanza con le mezzali. Nelle intenzioni dell’allenatore, l’ex Barcellona doveva invece giocare più avanzato.

In ogni caso, ci sono stati smarcamenti da non sottovalutare, con più rotazioni rispetto al solito. Per esempio, alcune volte volte Cuadrado stringeva mentre Ramsey si apriva. Era più evidente la voglia della Juve di ricevere alle spalle del centrocampo avversario: oltre all’eccezionale movimento di Morata e Ramsey, anche Rabiot ha dato buone soluzioni di passaggio.

Nella slide sopra, per esempio, Rabiot sbaglia il controllo, però si fa trovare bene tra le linee, un qualcosa che non sempre abbiamo visto in questo inizio di stagione.

Lo stesso Arthur, con più movimento senza palla davanti a sé, ha effettuato diverse buone verticalizzazioni. La strada da fare è ancora tantissima, ma perlomeno si vede l’intenzioni di muoversi di più sul terreno di gioco. Venivamo da settimane in cui i bianconeri faticavano molto nel trovare liberi i propri centrocampisti.

Morata si intende con Cristiano Ronaldo

Un altro aspetto positivo consiste nella prestazione di Morata. Più che per i gol, lo spagnolo si sta rivelando determinante per tutto il resto, anche in situazioni che sembravano un suo grosso handicap. Effettua un prezioso lavoro spalle alla porta, cuce bene i reparti e dialoga ottimamente con i compagni.

Un esempio nella slide sopra: viene incontro e dà una buona soluzione di passaggio per Arthur. Addomestica bene palla e gira poi su Cristiano Ronaldo. Una giocata quasi “alla Dzeko”. Ora che il portoghese è tornato, sarà interessante vedere una coesistenza tra i due nel lungo periodo. Di certo, i segnali fin qui sono estremamente incoraggianti.

 

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