Come cambia il centrocampo della Juve con Ramsey e McKennie
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LAVAGNA TATTICA – Come cambia il centrocampo con Ramsey e McKennie

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In Juve-Crotone, Ramsey e McKennie hanno giocato dal primo minuto. Ecco come cambia il centrocampo bianconero

Doppio play

Ieri abbiamo scritto sulla grande prestazione offensiva di Chiesa in Juve-Crotone, che sulla fascia destra ha generato tante occasioni pericolose. C’era molta curiosità anche per lo scaglionamento del centrocampo, orfano di Rabiot e Arthur (ancora non si sa nulla sul rientro del brasiliano). Negli ultimi mesi, la mediana della Juve era tornata più simile a quella di inizio stagione, ossia con 2 centrocampisti molto vicini tra di loro, per associarsi e palleggiare. Un qualcosa che esalta le caratteristiche tanto di Arthur quanto di Bentancur.

Come si vede nell’azione sopra, quello della Juve era soprattutto un doppio play. Arthur e Bnentancur più vicini, con McKennie incursore che aggredisce gli spazi. In questo caso, il texano si apre a destra per attaccare lo spazio alle spalle di Augello.

Tant’è che, per quanto riguarda Juve-Crotone, si parlava di impiegare Ramsey più arretrato proprio per dare continuità alla disposizione tattica vista di recente. Invece, è apparso chiaro fin da subito che con il gallese e McKennie in campo la squadra si dispone in modo diverso, proprio per rispettare le caratteristiche dei propri giocatori.

Ritorno al centrocampo a 3

Senza palla, il gallese agiva largo a sinistra nel consueto 4-4-2 con cui i bianconeri si difendono, mentre in fase di possesso la Juve si è schierata in modo simile a quanto avveniva qualche mese fa (ossia, nelle gare in cui Arthur e Bentancur non erano contemporaneamente in campo). L’uruguagio agiva da vertice alto, mentre Ramsey e McKennie hanno fatto le mezzali, buttandosi spesso dentro e riempiendo l’area di rigore (priva dell’assenza di Morata).

Questo scaglionamento era chiaro sia in avvio di azione, sia quando i bianconeri schiacciavano il Crotone nella propria trequarti.

Un esempio nell’azione sopra, in cui la sovrapposizione di Sandro (che dava ampiezza a sinistra) consente a Ramsey di stringersi e agire così tra le linee.

La presenza di due mezzali così offensive è importante soprattutto nelle partite in cui manca Alvaro Morata. Senza lo spagnolo e con una punta più atipica come Kulusevski, il rischio è di svuotare per troppo tempo il centro dell’attacco: con Ramsey e McKennie, i bianconeri invece riescono a riempire costantemente il centro dell’attacco.

Due mezzali offensive

Basta vedere lo scaglionamento della squadra nei cross. Kulusevski tendeva a svuotare l’area di rigore, mentre le mezzali accompagnavano Ronaldo al centro dell’attacco. Senza Morata, di solito era quasi sempre il texano che si buttava dentro e riempiva l’area. Quando c’è anche Ramsey, vediamo invece un’alternanza: a volte si butta uno mentre l’altro resta bloccato, mentre in altre circostanze li troviamo entrambi al centro dell’attacco.

 

Un esempio nella slide sopra, in cui li vediamo entrambi dentro l’area per raccogliere i cross.

Nel secondo tempo, con più spazi a disposizione, i due hanno avuto più modo di aggredire la profondità, anche grazie alla crescita di Kulusevski. Lo svedese, in maniera simile a quanto era avvenuto qualche settimana da in Juve-Bologna, veniva molto incontro: McKennie e Ramsey attaccavano quindi gli spazi che si formavano.

Un esempio nella slide sopra.

Insomma, Pirlo non sembra affidarsi a uno scaglionamento fisso in mezzo: la disposizione del centrocampo cambierà a seconda degli interpreti. Quando Bentancur sarà accompagnato da uno tra Arthur e Rabiot, la Juve giocherà con il doppio mediano. Con Ramsey e McKennie davanti, la mediana bianconera sarà invece a 3, con due mezzali offensive brave ad aggredire gli spazi.

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