LAVAGNA TATTICA - Danilo e Sandro in mezzo: Pirlo ha sorpreso Conte
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LAVAGNA TATTICA – Danilo e Alex Sandro in mezzo: come Pirlo ha sorpreso Conte

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Danilo e Alex Sandro falsi terzini: così Andrea Pirlo ha sorpreso Antonio Conte nella semifinale di ritorno in Coppa Italia

Ieri abbiamo scritto sulla partita difensiva della Juve di ieri. In fase di possesso, in molti hanno notato la mossa di Pirlo, con la quale ha provato a sorprendere i nerazzurri. Quando la Juve iniziava l’azione dal basso, Bentancur era solito schierarsi in mezzo a De Ligt e Demiral, la cosiddetta “salida lavolpiana”.

E’ stata però soprattutto la posizione dei terzini a sorprendere molti. Alex Sandro e Danilo, infatti, non erano larghi: coprivano anzi zone del campo molto interne, ai lati di Rabiot, con Cuadrado e Bernardeschi che invece davano ampiezza. E’ un qualcosa che ricorda molto il calcio di Guardiola, dove vediamo i terzini molto dentro al campo, in una posizione quasi da mezzala.

Si vede chiaramente nella slide sopra. In questo caso, l’Inter è leggermente in ritardo nella pressione, con Bernardeschi che serve Alex Sandro alle spalle di Barella: la Juve riesce poi ad andare sul fondo grazie a una bella combinazione tra il brasiliano e Bernardeschi.

L’imprecisione di Bentancur

Tuttavia, per ampie fasi del match, i bianconeri hanno incontrato serie difficoltà nel resistere al pressing nerazzurro, accentuate dall’assenza di Bonucci, Arthur e Morata (mancava una prima punta che tenesse palla per fare risalire la squadra). Senza spazi centrali, la Juve allargava il gioco, con l’Inter che scivolava però bene in zona palla: senza soluzioni di passaggio, abbiamo visto tanti lanci lunghi che si traducevano in palloni recuperati dagli ospiti. Quando costruiva, la Juve era troppo rigida e poco fluida, faticava nel trovare l’uomo libero.

Nelle slide sopra, per esempio, vediamo due delle molte situazioni in cui la Juve è costretta a spazzare (e quindi a perdere palla). Il pressing dell’Inter è organico e compatto, con i bianconeri che non riescono a trovare l’uomo libero per risalire palla a terra. In questo contesto tattico, Ronaldo e Kulusevski hanno faticato molto a incidere.

Non a caso, diverse occasioni dell’Inter sono nate a seguito di brutti disimpegni errati. Bentancur, ancora una volta, ha dimostrato dei suoi limiti quando è costretto a giocare sotto pressione: l’uruguagio ha perso diversi palloni in zone sanguinose del campo, dimostrando come non sia a proprio agio quando deve guidare l’uscita dal pressing. La presenza di Arthur al suo fianco è necessaria sia per esaltarne i pregi che per mascherarne i difetti.

Nelle azioni sopra vediamo due situazioni in cui la Juve perde brutti palloni, con l’Inter che così avvia una transizione pericolosa: la squadra è troppo statica, mentre i nerazzurri sono aggressivi senza palla. La resistenza al pressing è stata forse la nota negativa del match di martedì, che tra l’altro ha generato diverse occasioni per l’Inter (che fortunatamente si sono concluse senza gol).

Poche idee in avanti

Anche quando riusciva a consolidare il possesso e ad arrivare nella trequarti avversaria, la Juve faticava comunque nel rendersi pericolosa: mancavano idee su come attaccare e creare pericoli, un qualcosa anche di prevedibile alla luce delle assenze. Senza una prima punta, l’area era spesso vuota, con il centro dell’attacco sguarnito.  La manovra era così prevedibile, non c’era nessuno che impegnasse i difensori rivali e che aggredisse la profondità.

Un esempio nella slide sopra (da notare anche qui Alex Sandro e Danilo molto dentro al campo). Centro dell’attacco sguarnito, l’Inter non ha problemi nel difendersi.

La sterilità e imprecisione bianconera si tramutava poi in grossi rischi a palla persa. Quando l’Inter recuperava il possesso nella propria trequarti, avviava molte transizioni in campo aperto, con la Juve ci faceva trovare attaccabile.  La situazione è migliorata nella ripresa. L’Inter si è scoperta e i bianconeri hanno avuto più spazi in ripartenza, con Ronaldo che ha sfiorato più volte il gol.

Nel complesso, è stata di sicuro una prova positiva, caratterizzata da tanta solidità senza palla. Tuttavia, ha dimostrato come – senza Arthur e Bonucci – la Juve perda molto nella capacità di resistere al pressing avversario e uscire in modo pulito, con Bentancur che non a caso ha sofferto molto. La mossa di Pirlo di stringere i terzini non ha pagato del tutto, la Juve non è stata convincente nel palleggio.

 

 

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