Il palleggio della Juve è lento: Ronaldo la risolve in ripartenza
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LAVAGNA TATTICA – Il palleggio della Juve è lento: Ronaldo la risolve in ripartenza

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Le ripartenze, finalizzate da Ronaldo, hanno deciso Juve-Udinese. Il palleggio è stato però problematico

Le difficoltà della Juve

Nonostante la vittoria rotonda, non tutto ha funzionato al meglio in Juve-Udinese. Anche nelle gare più negative, la squadra di Pirlo era sempre riuscita a creare nette occasioni da gol. Ciò non è avvenuto nel primo tempo contro l’Udinese, soprattutto quando i friulani erano a difesa schierata. Il palleggio dei padroni di casa era lento e sterile, non riusciva a disordinare il 5-3-2 di Gotti.

A Parma, avevamo visto un’eccezionale fluidità posizionale, con i giocatori che ruotavano costantemente e si scambiavano la posizione. La Juve di domenica sera era invece piuttosto statica e rigida, gli avversari coprivano gli spazi senza troppi patemi.

L’assenza di una prima punta come Morata ha accentuato queste difficoltà nell’attacco posizionale. Nelle gare della Juve, è frequente vedere la verticalizzazione da dietro di Bonucci per Morata, che controlla spalle alla porta e consente alla squadra di risalire. Senza lo spagnolo, erano Ramsey e McKennie (soprattutto il primo) che spesso si buttavano dentro per attaccare gli spazi liberati da Dybala, ma il palleggio era quasi sempre improduttivo.

Abbiamo visto pigrizia e mancanza di idee, con prevedibili lanci da dietro che finivano nel vuoto.

Nella slide sopra, si vede una Juve ferma con i giocatori distanti tra di loro. Danilo prova un improbabile lancio per il solissimo  McKennie (che riempie il centro dell’attacco con Ronaldo), circondato da maglie avversarie. La palla finisce nel vuoto.

Un palleggio sterile

Con l’Udinese corta e stretta, si sarebbe dovuto fare girare palla velocemente per creare spazi. Considerando che la Juve gioca sempre con due esterni larghi e aperti (ieri questi erano Chiesa e Alex Sandro), bisognava trovare di più il modo di isolarli sul lato debole. Ciò non è avvenuto: oltre alla lentezza del possesso, la Juve spesso si è imbottigliata al centro con un fraseggio interno che però generava poco o nulla (Dybala è stato davvero impreciso). L’Udinese riusciva con facilità a sbrogliare queste situazioni.

Due situazioni in cui la Juve perde palla centralmente. Da notare, nella seconda slide, come la squadra sia collassata al centro, nell’imbuto eretto da Gotti. L’Udinese se la cavava sempre in queste situazioni.

A volte, quando mancavano spazi centrali, i bianconeri provavano ad allargare il gioco (soprattutto a sinistra). La manovra però si arenava in fascia spesso e volentieri: i giocatori erano fermi, con l’Udinese – compatta – che scivolava bene in zona palla. Alex Sandro era così costretto a tornare indietro, abbiamo visto per prolungate fasi del primo tempo questo possesso orizzontale che non riusciva a trovare l’uomo libero alle spalle delle linee rivali. Mancavano idee e profondità, quest’ultima ben coperta dall’Udinese.

Nella slide sopra, si vede una delle molte situazioni in cui la manovra si è bloccata a sinistra. Sandro, senza riferimenti sul breve (e circondato da maglie friulane), è costretto a fare l’ennesimo retropassaggio.

Le ripartenze cambiano la gara

n una gara dove non si riusciva a trovare spazi, il merito è quello di avere approfittato nel migliore dei modi delle difficoltà dell’Udinese nel disimpegno. I primi 3 gol sono arrivati tramite transizioni, dove i padroni di casa sono riusciti bene a recuperare palla in avanti (De Paul molto rivedibile in quelle situazioni).

Dopo essere tornata in controllo del possesso, la Juve era brava a verticalizzare subito e ad attaccare gli spazi. Ronaldo era sempre tempestivo ad aggredire la profondità, così come Ramsey e Bentancur sono stati bravi ad accorciare su un De Paul meno lucido da solo nella gestione del possesso. Dai loro recuperi sono arrivati rispettivamente il primo e il terzo gol, tra l’altro in zone molto alte del campo.

Le ripartenze corte che portano al primo e al terzo gol.

Nel momento più difficile, in cui i bianconeri non trovavano sbocchi, la Juve è riuscita a crearsi gli episodi che hanno messo il match in discesa. L’Udinese si è disunita molto nella ripresa, con i padroni di casa che – soprattutto in ripartenza – hanno creato occasioni con molta più facilità (2.82 Expected Goals nel secondo tempo, contro gli appena 0.72 della ripresa). Tant’è che Gotti si è detto molto deluso per il modo in cui i friulani hanno gestito e reagito agli episodi negativi.

Nonostante la vittoria, non tutto ha funzionato al meglio per la Juve, che ha palesato anche le solite difficoltà difensive. Ora che nei prossimi scontri diretti ci si gioca già la stagione, Pirlo deve sperare che la squadra salga di rendimento.

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