La Juve sbatte al centro contro il Ferencvaros: Arthur allarga poco il gioco
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LAVAGNA TATTICA – La Juve sbatte al centro contro il Ferencvaros: Arthur allarga poco il gioco

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La Juve era troppo lenta contro il Ferencvaros, con Arthur che allargava poco il gioco. Ecco perché Pirlo si è lamentato

3-2-5 con Alex Sandro terzo di difesa

Ieri abbiamo scritto delle grosse difficoltà difensive della Juve contro il Ferencvaros, con un pressing disorganizzato e tanta fragilità a palla persa. Per ampi tratti della partita, anche la fase di possesso è stata deficitaria, i bianconeri non sono riusciti a rendersi pericolosi con la frequenza che ci si aspettava.

Tant’è che Pirlo, nel post gara, si è lamentato del palleggio dei suoi, che secondo lui si atrofizzato troppo per vie centrali: “È mancata velocità della palla da destra a sinistra. Era un gioco troppo lento che consentiva loro di rimettersi in posizione, eravamo troppo testardi nel centro. Dovevamo allargare il gioco”.

In fase di possesso, abbiamo visto il solito scaglionamento di sempre. Quando la Juve consolidava il palleggio, si vedeva chiaramente un 3-2-5: Alex Sandro e Danilo terzi di difesa, con Cuadrado e Bernardeschi alti a dare ampiezza. In attacco, McKennie, Ronaldo e Dybala.

Come si vede nella slide sopra, va notata l’asimmetria dei mediani. Arthur rimaneva più bloccato come schermo davanti alla difesa, mentre Bentancur – soprattutto quando la Juve alzava il baricentro – si sganciava molto di più in avanti, galleggiando in zona di rifinitura. Insomma, Arthur è il mediano costruttore mentre Benta è “l’invasore”.

La Juve sbatte al centro

Per quanto fosse molto compatto, il 5-3-2 del Ferencvaros non ha certo eretto le barricate. Anzi, in modo piuttosto coraggioso, ha difeso con una linea abbastanza alta. Come detto da Pirlo, l’intenzione della Juve era quella di muovere rapidamente la palla per poi andare alla verticalizzazione o al cambio di campo. C’era infatti l’opportunità di rendersi molto pericolosi attaccando la profondità.

Qui per esempio Bernardeschi fa un bello smarcamento, ma Bentancur – con il piede debole – sbaglia le misure del passaggio.

Il problema è che, oltre a un’elevata imprecisione tecnica, la Juve troppe volte si è imbottigliata al centro, senza sfruttare bene l’ampiezza o i cambi di campo. In molti casi, capitava addirittura che Bernardeschi si stringesse dentro al campo: di conseguenza, l’intera squadra era stretta in pochi metri.

Oltre ai pochi movimenti ad aggredire la profondità, la Juve ha troppe volte insistito su un prolungato palleggio interno che però ha portato a poco. I bianconeri hanno sbattuto sull’imbuto centrale eretto degli avversari, con tanti palloni persi a causa di combinazioni sul breve poco precise.

Si vede nella slide sopra, dove la Juve cade nella trappola avversaria a va a sbattere al centro con l’intera squadra troppo stretta e piatta. In entrambi i casi, Bernardeschi entra dentro al campo, lasciando sguarnita la fascia, a prova a dialogare sul corto con Ronaldo. Perde però sempre palla.

I cambi non incidono

La situazione non è migliorata nel secondo tempo, con i cambi di Pirlo che hanno funzionato solo in parte. Se Morata, a prescindere dal gol, ha avuto un eccellente impatto, al contrario Chiesa e Kulusevski hanno dato pochissimo. Soprattutto l’ex Fiorentina, che ha sbagliato davvero tanto: riceveva troppo in basso ed entrava poi molto dentro al campo.

Con questi cambi, Pirlo voleva probabilmente sfruttare di più l’ampiezza ed allargare le maglie rivali. Hanno però finito con il rendere la Juve ancora più stretta rispetto al primo tempo.

Si vede bene nell’azione sopra, con la Juve troppo bloccata in mezzo al campo.

Oltre alle difficoltà di Dybala, poco brillante e che spesso tendeva a svuotare il centro dell’attacco, Pirlo ha punzecchiato anche la prestazione di Arthur. Come abbiamo scritto molte volte, il brasiliano è molto “spagnolo” nel modo di giocare: è una macchina nel fraseggiare sul corto ma verticalizza poco e non allarga la manovra.

Contro il Ferencvaros, è mancata quella rapidità e varietà nella circolazione di palla che avevamo visto contro il Cagliari. Non a caso, il gol della vittoria è arrivato nell’unica situazione in cui la Juve, grazie a un eccellente smarcamento di Cuadrado, ha ben aggredito la profondità. Giocate che devono essere più frequenti.

 

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