Milan Juve: perché Chiesa vs Theo Hernandez sarà decisiva
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LAVAGNA TATTICA – Milan Juve: perché Chiesa vs Theo Hernandez sarà decisiva

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Senza Cuadrado, in Milan-Juve dovrebbero giocare Demiral e Chiesa a destra. La priorità sarà quella di neutralizzare Theo Hernandez

L’assenza di Cuadrado

Se già Milan-Juve si preannunciava come una sfida delicata e decisiva per il il campionato dei bianconeri (una sconfitta vorrebbe forse dire già addio ai sogni scudetto), gli avvenimenti recenti hanno ulteriormente complicato questo match. Oltre all’assenza di Morata per infortunio, il Covid ha tolto a Pirlo anche Alex Sandro e Cuadrado (in attesa dei tamponi di oggi). C’è una vera e propria emergenza sugli esterni, forse la zona più sensibile quando si affronta il Milan.

Bisognerà contenere nel migliore dei modi un Theo Hernandez, oltre che essere uno dei giocatori più forti del campionato, è tra le principali risorse offensive dei rossoneri. Le sue conduzioni e le sue progressioni fanno guadagnare tanti metri al Milan e generano tante occasioni. Cuadrado aveva l’esperienza per affrontarlo, ma senza di lui Pirlo dovrà studiare qualcosa di diverso.

Demiral terzino destro

Come ormai sappiamo tutti, la Juve imposta a 3 (di recente il modulo della fase di possesso è il 3-5-2/3-3-4) e difende con un 4-4-2. Di solito, Danilo agisce in un ruolo ibrido: terzino senza palla, terzo di difesa quando la Juve gestisce il possesso. Alla luce delle molte assenze, potremo vedere i bianconeri con 3 difensori centrali in campo, un qualcosa di non frequente nel corso di questa stagione: Demiral, De Ligt e Bonucci potrebbero giocare contemporaneamente.

In tal caso, sembra scontato che il turco venga adattato come terzino destro in fase di non possesso, con Danilo a sinistra. Per contenere le sgroppate di Theo e aiutare un Demiral adattato in un ruolo che non è il suo, sarà importante il supporto di Federico Chiesea. I suoi raddoppi dovranno evitare gli 1 vs 1 in fascia: sarà interessante vedere se Pirlo manterrà il solito 4-4-2 senza palla o se invece vedremo un 5-3-2 in cui l’ex Fiorentina si abbasserà molto. Questa soluzione potrebbe dare più equilibrio difensivo ai bianconeri.

Nel finale del match contro il Barcellona, per esempio, la Juve si era difesa con un 5-4-1. Va però detto che Cuadrado è più a proprio agio di Chiesa nell’agire come quinto senza palla.

Occhio alle transizioni

La Juve dovrà fare particolare occhio alle transizioni, soprattutto sul proprio lato destro. Il Milan, come già hanno fatto altre squadre, potrebbe sfruttare il modulo ibrido dei bianconeri. Considerando che, quando attacca, la Juve si dispone con un 3-5-2 in cui Chiesa ricopre una posizione molto alta, c’è il rischio che dietro Demiral subisca tante situazioni di 1 vs 1 in ripartenza.

Un qualcosa che era già successo a Crotone, dove Stroppa aveva studiato la partita proprio su quella situazione. Reca aveva potuto puntare tante volte Danilo in campo aperto, con Chiesa che era sopra le linea della palla e non faceva in tempo a ripiegare.

Qui addirittura Danilo era in inferiorità numerica contro Vulic e Reca in sovrapposizione. Chiesa è lontano, manca il raddoppio.

Il Milan sembra una squadra tedesca di qualche anno fa: va a ritmi supersonici, è molto intensa e ribalta velocemente l’azione. E’ una formazione frenetica, che si esalta quando gli spazi si dilatano e si può giocare in transizione, sfruttando la gamba dei propri velocisti (Theo Hernandez e Calhanoglu su tutti).

In fase di riaggressione, la Juve è stata finora discontinua, non riesce a interpretare nel migliore dei modi i dettami dell’allenatore. Si passa da gare convincenti, in cui i bianconeri sono feroci a palla persa e recuperano sempre palla in avanti (vedasi il match di Parma) ad altri in cui la Juventus palesa fragilità su ogni palla persa (Fiorentina e Udinese, per esempio). Contro il Milan, l’esito delle transizioni deciderà probabilmente l’andamento del match.

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