Longoria (pres. Marsiglia): «Io come Agnelli. Su Dybala ve lo confermo»
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Longoria (pres. Marsiglia): «Io come Agnelli. Su Dybala ve lo confermo»

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Pablo Longoria, presidente del Marsiglia, ha rilasciato un’intervista a Tuttosport. Le parole dell’ex capo scout della Juve

Pablo Longoria, presidente del Marsiglia ed ex capo scout della Juve ha parlato in un’intervista ai microfoni di Tuttosport.

SERIE A – «Abbiamo un’idea precisa: mixare la forza dei francesi con il carattere latino. Nonostante quello che pensino in molti, la Serie A resta un’eccellenza per agonismo e cultura del lavoro. Quando compri un giocatore dal campionato italiano, può far meglio o peggio, ma sicuramente ha l’abitudine a giocare in mezzo alle pressioni. E questo aspetto è fondamentale per indossare una maglia storica e pesante come quella dell’OM, davanti a tifosi passionali e caldissimi come i nostri».

JUVE «Hanno il valore più importante: la cultura del lavoro. È un qualcosa difficile da spiegare, ma che percepisci immediatamente quando lavori nella società bianconera. Alla Juventus sai che il club c’era prima di te e ci sarà anche dopo e così devi dare il massimo nel periodo in cui ci lavori. Arrivai come osservatore, dopo le esperienze con Atalanta e Sassuolo, e non ero tra coloro che avevano la possibilità di parcheggiare l’auto all’interno di Vinovo. Così ogni giorno facevo una piccola passeggiata. Costeggiavo il muro nel quale sono raffigurati tutti i trionfi del club. È stato come un corso accelerato di storia della Juventus. Mi ha aiutato a capire in fretta per chi lavoravo. A quel tempo, non avrei mai immaginato che sarei diventato presidente anche io. Di Agnelli mi hanno sempre colpito i suoi interventi: sa scegliere bene parole, tempi e forza del messaggio. Mi ispiro a lui, in questa avventura alla guida del Marsiglia».

BENTANCUR – «I giocatori li seguivamo tutti, però sicuramente di Rodrigo mi colpì il primo colloquio, a Buenos Aires: era un ragazzino già adulto. Infatti sta facendo una carriera al top in Europa tra Juventus e Tottenham». 

DYBALA – «Io arrivai alla Juventus poche settimane dopo Paulo… I progetti si costruiscono sulla logica, non sui sogni. E la nostra forza sono la logica e l’equilibrio degli stipendi dei nostri giocatori. È un grandissimo giocatore, Dybala, ma non ce lo possiamo permettere».

CHIELLINI – «È un amico, Giorgio. Nel calcio i leader sono sempre meno: a chi non farebbe comodo Chiellini? Ma della Juve comprerei soprattutto i valori del club, che non hanno prezzo».

RASPADORI – «L’attenzione ai migliori italiani fa parte della storia della Juventus. Raspadori è molto bravo, ma non sono stupito: è cresciuto nel Sassuolo, un modello positivo e unico di calcio in Europa. Hanno una capacità incredibile di portare i giovani calciatori al top. Giovanni Carnevali e Giovanni Rossi sono due fenomeni. Sì, Sassuolo-Juve di lunedì sarà la mia partita del cuore». 

MILIK – «C’è tanto interesse attorno a Arek, parliamo di un bomber vero. Ma la nostra idea è quella di tenere i migliori e Milik è legato alla società».

RENATO SANCHES O POGBA – «Da romantico, direi Pogba. Ma poi ci sono gli aspetti economici, che in questo caso non conosco». 

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