Maietta: «Gasperini è lo stesso di 20 anni fa. Alla Juve? Lo vedrei bene»
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Maietta: «Gasperini è lo stesso di 20 anni fa. Futuro alla Juve? Lo vedrei bene» – ESCLUSIVA

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Domenico Maietta, ex giocatore della Juve Primavera allenato da Gasperini, ha parlato del tecnico dell’Atalanta in vista della sfida di domenica

Domenica la Juve scenderà in campo al Gewiss Stadium contro l’Atalanta, in una sfida di Serie A dal forte sapore europeo. In palio, infatti, 3 punti che potranno essere fondamentali in ottica corsa Champions. I bianconeri si troveranno di fronte Gian Piero Gasperini, che conosce bene la Juventus, avendone indossato la maglia da giocatore ma soprattutto da allenatore. Il tecnico di Grugliasco ha infatti guidato le giovanili bianconere – fino alla Primavera – dal 1994 al 2003. Tra i tanti giovani talenti allenati dal Gasp a Torino anche Domenico Maietta, che in Serie A ha giocato a lungo con le maglie di Verona, Bologna e Empoli. L’ex difensore, che attualmente riveste il ruolo di team manager proprio nell’Empoli, ha parlato di Gasperini (e non solo) a Juventusnews24.com.

Ha avuto come allenatore Gian Piero Gasperini nelle giovanili della Juve. Lei lo ha incontrato pochi anni dopo l’inizio della sua esperienza in panchina. Che tipo di tecnico era?

«Era come lo si vede adesso. L’ho avuto 8 anni, prima alla Juve e poi al Crotone. Era come adesso, forse anche più ambizioso. Cercava di far bagaglio degli allenamenti con i ragazzi per poi metterli in pratica con i grandi. Pretendeva tanto, non guardava in faccia nessuno. Era abbastanza coerente con il suo lavoro, ho bellissimi ricordi. Riesce a farti dare il meglio con allenamenti particolari. Già allora giocava 1 contro 1, faceva lavori fisici che adesso non si fanno».

Era già avanti come allenatore?

«Lo era. Voleva il gioco da dietro con difensori bravi. Voleva un gioco fisico ma allo stesso tempo negli ultimi 20 metri erano liberi gli attaccanti e i centrocampisti di giocare per divertirsi. Era già avanti. Aveva anche un bel caratterino, era molto tosto. I giovani hanno un po’ più di timore e paura, mentre i grandi possono risponderti».

Nell’Atalanta riconosce il suo gioco?

«Sì, è un gioco molto fisico ma geometrico. Adesso vedo che spesso fa il 3-5-2 o il 4-3-3. È un allenatore molto duttile ma rivedo il Gasperini di 20 anni fa».

Come pensa che abbia influito sul suo modo di allenare e sulla sua visione del calcio, il fatto di aver allenato a lungo una formazione giovanile?

«Lui ha fatto la gavetta, è partito dal settore giovanile della Juve e ha avuto la fortuna di avere giocatori fortissimi. All’epoca nel settore giovanile c’erano il 90% dei giocatori che poi sono andati in Serie A. Poi l’ho trovato a Crotone molto carico. Da lì è partito. Con l’Atalanta sta facendo cose che nessuno si aspettava e tutti ora gli danno ragione».

Immaginava che sarebbe diventato uno dei tecnici più apprezzati d’Europa?

«No, non lo immaginavo. Sapevo che fosse bravo però non avevo la sfera ed ero pure un ragazzo, non capivo se potesse arrivare o meno. Adesso col senno di poi, dico di sì».

Lo vedrebbe bene alla Juve? Pensa che un giorno tornerà sulla panchina bianconera, questa volta della prima squadra?

«Lui è anche tifoso della Juve… Non lo so perché gestire dei campioni è diverso dallo gestire ottimi giocatori. Alla Juve ci sono tanti campioni. È bravo a metterli in campo, a farli lavorare a livello atletico, ma non so come è nella gestione. È cresciuto molto dopo l’esperienza all’Inter. Io lo vedo bene, molto bene, però poi lo dirà il campo. Ti trovi davanti gente come Ronaldo, Chiellini, Bonucci, Morata… Conoscendo il personaggio, che è abbastanza focoso, non so come li gestirebbe. Penso che se uno vada ad allenare la Juventus, un passo indietro debba farlo».

Nella gara di domenica, Atalanta e Juve si giocano la Champions. Che partita sarà?

«Incontrare l’Atalanta è sempre difficilissimo, hanno un gruppo solito. La Juve è una corazzata, sarà una bella gara. Non sarà una gara determinante perché ne mancano ancora altre, ma lo meritano tutt’e due sicuro».

Le due formazioni si incontreranno anche in finale di Coppa Italia. Che emozione sarebbe per Gasperini vincere un trofeo – il primo con la sua Atalanta – proprio contro la Juve?

«Gasp è di fede bianconera ma penso che ora tifi soprattutto la sua squadra. Lui è un professionista quindi vincere un trofeo contro la Juve, il Milan o l’Inter è lo stesso. Vincere una Coppa così importante farebbe la storia dell’Atalanta e penso che la giocheranno fino alla morte, sia lui che i ragazzi».

Nella Juve attuale abbiamo visto spesso esordire tanti giovani. Lei ha vestito la maglia della Primavera e più volte è stato aggregato in prima squadra. Cosa significa per un giovane un’esperienza del genere? Si ricorda chi la colpiva di più nel corso degli allenamenti?

«Era il sogno di tutti i bambini. Io poi arrivavo dalla Calabria, questi campioni li vedevo in tv e poi me li sono trovati davanti… Poi l’emozione si sconfigge, ti alleni con loro… Ho fatto anche due ritiri con loro. Per me è sempre stato un sogno. Ho trovato gente come Zidane, Davids, Del Piero, Buffon, Nedved… Era un altro calcio. Tanti campioni. Più sono campioni, più sono persone umili».

Come era marcare Del Piero o Zidane?

«Era bello anche se era difficilissimo. Ti allenavi con loro e anche solo allenandoti facevi un bagaglio di esperienza enorme. Ho dei ricordi bellissimi».

A proposito di giovani, nel suo Empoli c’è Marco Olivieri sta facendo una buona stagione. Pensa che in futuro possa diventare protagonista nella Juve?

«Stiamo facendo tutti un ottimo campionato per fortuna, Marco sta dando il suo contributo e spesso è determinante. È molto giovane, ha bisogno di crescere. Un campionato importante come questo non può comunque farti fare subito il salto di qualità. Non so se il futuro sarà alla Juve, ma può fare un’ottima carriera».

Dionisi sta facendo molto bene: quale sarà il suo futuro? Cassano lo ha definito “adatto a Sassuolo e Samp”: è davvero così?

«Dionisi non solo è un ottimo allenatore ma una persona eccezionale. È un predestinato. Ha fatto tantissima gavetta, è giovane e ha voglia di proporre un calcio moderno e lo fa bene, anche nella gestione del gruppo. È bello vederlo. Cassano non ha tutti i torti. Per come giocano Sassuolo e Sampdoria, ce lo vedo. È un allenatore moderno che gioca bene, lo vedrei bene in qualsiasi piazza».

Si ringrazia Domenico Maietta per la cortesia e la disponibilità.

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