Oriali Antognoni: l'estate delle bandiere ammainate
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Oriali Antognoni: l’estate delle bandiere ammainate

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Due leggende del Mundial ’82 accomunate dal destino: Oriali e Antognoni, bandiere che non sventolano più per Inter e Fiorentina

(di Sandro Dall’Agnol) – Dopo Giancarlo Antognoni, anche Gabriele Oriali diventerà una classica bandiera ammainata. La nuova separazione dalla sua cara Inter, oltretutto, la peggiore delle notizie anche per i tifosi nerazzurri.

Perché diciamoci la verità, al netto delle 277 presenze e della ventennale carriera da giocatore, ciò che ha saputo costruire Lele nel nuovo Millennio ha avuto del clamoroso. Prima il lungo ciclo al fianco di Mancini e Mourinho, condito da 5 Scudetti e dalla storica Champions League nel 2010. E poi il più breve passaggio nell’ultimo biennio insieme ad Antonio Conte, riportando il titolo in bacheca dopo nove anni di dominio juventino.

Ciliegina sulla torta, la cavalcata vincente ancora a guardare le spalle del Mancio nel recentissimo trionfo azzurro degli Europei. Un ruolo che, per fortuna, non abbandonerà in seno alla nostra Nazionale. Insomma, sono davvero troppi gli indizi per sottovalutare l’impatto dell’uomo all’interno di uno spogliatoio. Una di quelle figure impareggiabili nell’unire e formare, nel tessere la tela e mediare sempre ben lontano dai riflettori.

Un po’ quello che spettava a un’altra leggenda del Mundial 1982, ovvero Giancarlo Antognoni. Il numero 10 per eccellenza ha legato nome e destino indissolubilmente alla Fiorentina, dalla quale si separò solo per “svernare” in Svizzera al culmine della carriera da calciatore.

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