Pinsoglio con Gli Autogol: «Vi racconto i segreti dallo spogliatoio Juve»
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Pinsoglio con Gli Autogol: «Vi racconto i segreti dallo spogliatoio della Juve»

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Carlo Pinsoglio è ospite de Gli Autogol: appuntamento fissato con il terzo portiere della Juventus. Le sue parole

Carlo Pinsoglio è stato ospite de Gli Autogol. Il noto trio comico, da sempre molto vicino al mondo del calcio, ha intervistato il terzo portiere della Juventus.

Pinsoglio, infatti, è stato incalzato dalle domande del tio comico a partire dalle 15. Juventusnews24ha seguito l’evento con aggiornamenti in diretta sulle parole del portiere bianconero, tra i pochi calciatori della Juventus rimasto a Torino durante la sosta delle nazionali.


NAZIONALI – «Quasi tutti sono via, sono quasi tutti in Nazionale. Queste settimane sono intense: essendo pochi si lavora molto».

TERZO PORTIERE – «È un ruolo importante, devi essere a disposizione a 360 gradi della squadra».

RONALDO – «Sapete come sono. È nato tutto in campo, le sfide in allenamento, tutte cose divertenti. Siamo legati, è una persona piacevole. Non lo avrei detto perché è sempre Cristiano, all’inizio c’era un po’ di timore forse, lo guardavo un po’ così. Cosa mangia Cristiano? Abbiamo cenato diverse volte insieme, non mangia di certo cannelloni o cose del genere, ma sono state cene normali. Chi ha pagato? Sempre lui…».

TIFOSO – «Sono cresciuto nel Moncalieri, la mia città, però ho tifato sempre Juve».

VIDEO AUTOGOL – «Sì abbiamo una chat di squadra e dei portieri, ogni tanto girano questi video divertenti».

GLI MANCA GIOCARE – «Il campo mi manca, non posso dire di no. Giocare, sentirsi protagonista, è sempre bello. Una partita alla quale sono più legato? In Champions la più bella è la rimonta con l’Atletico, Cristiano volava su una nuvola speedy».

PIRLO – «Ride ride, con piacere anche. Tira ancora le punizioni in allenamento (ride ndr)».

IL PIU’ CASINISTA – «McKennie è simpatico, crea l’atmosfera giusta. Siamo uno spogliatoio in cui, se c’è da essere caldi, lo siamo tutti».

IL PIU’ CONCENTRATO – «Mandzukic era così, come lui non ce n’è quest’anno. Io provavo a scherzarci anche con Mario».

MUSICA – «Abbiamo in palestra l’impianto con le casse. C’è sempre la musica. Se arrivano i sudamericani c’è più reggaeton… La musica peggiore? Demiral è terribile, ogni volta che entra in palestra mette la canzone di Rocky. Cominciamo a rompergli le scatole ogni volta che mette lo stesso pezzo».

IL PIU’ FORTE – «Qui ho visto tanti giocatori fortissimi. A livello di qualità e capacità sono tutti fortissimi. Avversario? Il primo anno che sono arrivato, che abbiamo giocato contro Messi al Camp Nou col Barcellona, ho visto davvero quanto è forte».

TALENTI DA GIOVANI – «Ho giocato con Immobile, Insigne, Verratti a Pescara, già si vedeva che avrebbero fatto strada. Già da come si ponevano si vedeva che sarebbero diventati campioni».

QUANTI TATUAGGI HA – «Non saprei, sono sparsi. Forse 20/25. Io li ho fatti sulle braccia: li facevo in settimana e il giorno dopo mi allenavo. Era fastidioso i primi giorni se il pallone sbatteva sopra».

FANTACALCIO – «Non sarei in grado di farlo, ma ho dei cari amici che lo fanno. Nello spogliatoio della Juve non saprei se qualcuno lo fa».

CHIELLINI – «E’ sempre concentrato, però quando c’è da scherzare e ridere lo fa sempre. Quando io e Szczesny lo prendiamo in giro e gli diciamo: ‘Giorgio, il calcio è la tua vita’, lui risponde: ‘Sì, il calcio è la mia vita’».

TIFOSO DALLA PANCHINA – «Adesso che non c’è il pubblico a fine anno dovrò fare il trapianto delle corde vocali».

CITTA’ IN CUI SI E’ TROVATO MEGLIO – «A Modena».

NAZIONALE UNDER 21 – «Quando sono stato convocato per la prima volta ero in Serie C, ho visto il mio nome in tv e ho detto ‘Non è vero’».

CON CHI ANDREBBE IN VACANZA – «Sono quasi tutti sposati o fidanzati. McKennie forse. Con chi non andrei? Magari con Chiellini, perché faccio casino e magari mi tirerebbe un pugno».

RITO SCARAMANTICO – «Quando entrano in campo dallo spogliatoio, durante l’inno della Serie A, noi dalla panchina ci alziamo in piedi e gridiamo sempre le stesse frasi. Dal campo Bonucci mi guarda e dice sempre ‘Dai Pinso’».

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