PUNTO A CAPO – E’ il derby meno sentito di sempre, ecco perché

La distanza tra Juve e Toro è aumentata a tal punto da diventare incolmabile. Il derby sta perdendo il suo fascino 

C’era una volta Bettega l’implacabile e un ciclone di nome Paolo Pulici. C’erano i derby scudetto degli anni 70’, in equilibrio come quelli degli anni 90’, poi lentamente ma inesorabilmente la Juventus ha preso il largo e il Toro non è mai più tornato agli antichi splendori, riducendo la stracittadina a sfida tra Davide e Golia. Con poche sorprese, pochissimi sussulti, una linearità quasi noiosa anche nei risultati, una partita svuotata del suo significato originale. Il dominio recente della Juventus ha aumentato le distanze tra due realtà ormai agli antipodi, e oggi tutto sembra tranne che la vigilia di un derby. Manca l’attesa snervante, cancellati gli sfottò cittadini causa Covid, assente addirittura il pubblico sugli spalti con una temperatura atmosferica intorno agli 0 gradi.

Non bastava la supremazia juventina, si sono messi di mezzo anche i fattori ambientali per raffreddare un derby che ha fatto la storia del calcio italiano. Per la Juventus sta diventando una partita come le altre, il Toro non la vede nemmeno più come la sfida per riscattare l’intera stagione, perché tra bianconeri e granata c’è un abisso di 14 posizione in classifica. Troppo anche per il Cuore Toro, tradito dall’ennesima campagna acquisti non all’altezza, sedotto e abbandonato dal progetto Giampaolo, già in discussione e col rischio di naufragare dopo appena 10 giornate. Per tutti questi motivi, e tanti altri, è il derby meno sentito nella storia di Juventus – Torino, speriamo almeno che non nevichi.