Riccio: «Voglio rubare il posto a Bonucci. Vlahovic e infortunio: dico tutto»

Alessandro Riccio, difensore della Juventus U23, si è raccontato in una lunga intervista: ecco le sue dichiarazioni

Alessandro Riccio ha parlato ai microfoni di Tuttosport. Le dichiarazioni del difensore della Juventus U23.

SERIE B – «E’ un sogno difficile ma non impossibile. Per coronarlo dobbiamo vincere una sorta di mini-campionato. Ci manca un po’ di esperienza, però abbiamo qualità spensieratezza e a fine stagione la freschezza atletica di noi giovani potrebbe fare la differenza».

UNDER 23 – «E’ un po’ come fosse un messaggio per tutto il mondo del calcio italiano: largo ai giovani».

UOMO DECISIVO – «Se devo fare solo un nome dico Soulé. Matias ha grandi colpi».

INFORTUNIO – «Riguardo le cicatrici, ormai sparite del tutto. Mi è successo quello che è capitato ad Osimhen, ma non ho avuto paura di smettere. io giocherei anche senza mezza gamba. Adesso mi sento più forte di prima e in campo non sono per niente condizionato da quello che è successo».

VLAHOVIC – «Tostissimo, caratterialmente ricorda Cristiano Ronaldo, con cui mi sono allenato lo scorso anno. Ma quello che mi ha fatto diventare più matto di tutti è Douglas Costa: a volte era davvero imprendibile. E ovviamente anche Dybala».

CHIELLINI, BONUCCI E DE LIGT – «Di Chiellini e De Ligt vorrei avere l’aggressività. Bonucci è il mio idolo e modello, per caratteristiche mi ispiro soprattutto a lui: vorrei avere la sua personalità. In allenamento cerco di rubare più segreti possibili a Leo e in futuro spero di rubargli anche il posto (ride ndr.)».

SOGNI – «Spero che il prossimo ad essere lanciato da Allegri sia io (ride, ndr): altro che pasticcini, io porto squadra e staff a cena al ristorante. Lo scorso anno sono stato convocato da Pirlo e già quella è stata una esperienza fantastica. Diciamo che i sogni sono due per questo finale: provare a conquistare la Serie B con l’Under 23 e debuttare in Serie A. Il terzo l’ho già realizzato con il rinnovo di contratto: che onore. E spero sia il primo di una lunga serie. Sono arrivato alla Juventus da bambino, avevo 14 anni».