Siviglia Juve: le tre cose che non hai notato
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Siviglia Juve: le tre cose che non hai notato

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Siviglia Juve: le tre cose che non hai notato del match del Sanchez-Pizjuan. Gli episodi sfuggiti all’attenzione dei più

Siviglia Juve: le tre cose che non hai notato.

1. Errore di Di Maria: da Bonucci alla panchina, reazione simbolo

Quando un campione come Angel Di Maria fallisce certi tipi di occasioni, lo stupore non può non inondare tutti. È quello che succede al 26′, quando il Fideo viene mandato in porta da Rabiot ma davanti a Bounou cerca un improbabile pallonetto che si spegne a lato.

La panchina della Juventus vive attimi di incredulità, con lo stupore generale squarciato da una domanda in coro: «Perché non l’ha data a Kean?». Effettivamente l’attaccante era solo dentro l’area di rigore. Ma significativa è anche l’espressione di Leonardo Bonucci: il capitano, al fianco della squadra al Sanchez-Pizjuan nonostante l’infortunio, non si capacita di quanto appena visto.

2. Prima la rabbia per il cambio, poi l’esultanza: due facce del Fideo

Due facce di Angel Di Maria. Prima la rabbia. Al 62′ Massimiliano Allegri decide di fare un restyling al suo attacco, mandando in campo Chiesa e Vlahovic al posto dell’argentino e di Kean. Al momento dell’uscita dal campo il Fideo scuote la testa, ricevendo un abbraccio consolatorio da Rabiot che lo ha visto visibilmente contrariato. Di Maria, poi, scaglia un pugno alla panchina, non contento della sua prestazione. Passano però solo tre minuti e il clima è già diametralmente opposto. Vlahovic illude la Juventus siglando il gol del vantaggio, Di Maria esplode di gioia dalla panchina. L’ex Psg è il primo giocatore ad entrare in campo per esultare, correndo ad abbracciare il compagno di squadra. Smaltita la delusione, Angel ha dato un altro grande segnale sulla compattezza del gruppo.

3. Lui, l’uomo dell’Europa League: crollo Gatti a fine partita

Lui, Federico Gatti, è stato l’uomo dell’Europa League di questa Juventus. Suo il gol vittoria all’Allianz Stadium contro lo Sporting nell’andata dei quarti, suo il gol a tempo scaduto nel primo atto delle semifinali con il Siviglia, che ha permesso ai bianconeri di giocarsela alla pari al ritorno al Pizjuan.

Il difensore classe ’98 è stato un autentico mastino anche in terra spagnola, liberando più volte l’area dai pericoli e andando anche vicino al gol di testa nel primo tempo (poi salvato da Bounou). Ma ciò non è bastato. A fine partita, sancita l’eliminazione della Juventus, Fede è crollato emotivamente, sdraiandosi a terra con le mani sul volto e lasciando trasparire qualche lacrima. Per chi, come lui, ha dato tutto sempre, e ha visto sfumare il sogno finale dopo averlo assaporato a lungo.

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