Szczesny: «Ho un segreto sui rigori. Errori? La cosa peggiore è...»
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Szczesny si racconta: «Ho un segreto sui rigori. Errori? La cosa peggiore è…»

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Szczesny si racconta: «Ho un segreto sui rigori. Errori? La cosa peggiore è…». L’intervista al portiere polacco

Wojciech Szczesny si è raccontato in una bella intervista a DAZN nel format “1 VS 1“. Le parole del portiere della Juventus.

TEMPERATURE –  «Sono polacco, a me -2 -3 gradi fanno bene. Mi piace anche il -15° e la criosauna a -150° per un minuto e mezzo»

ATTACCANTE O DIFENSORE? – «Meglio in difesa, in attacco faccio proprio schifo».

GRANDE PARATA SU AZIONE O SU RIGORE – «In assoluto megllio non prendere gol. Ma sono arrivato a un’età in cui l’egoismo va messo da parte e l’importante è vincere le partite. C’era un tempo in cui non ero affatto contento di vincere 4-2 o 4-3, mentre oggi preferisco vincere 4-3 che pareggiare 0-0. In ogni caso, se fai un clean sheet torni nello spogliatoio più tranquillo».

RESET DOPO UN ERRORE – «Devi essere bravo a separare la vita privata da quella calcistica, nei momenti difficili torno a casa a essere un padre e un marito e ritrovo la serenità. Poi in allenamento devi dimostrare ai tuoi compagni che ci sei, vincere tutte le partitelle e riconquistare la fiducia dei compagni e dell’allenatore. Quando sbagli, la cosa peggiore che può capitarti è che il mister ti metta in panchina: lì la mente non ti aiuta, devi essere sempre pronto per la prossima gara. E nei momenti difficili odio ricevere messaggi di supporto, preferisco staccarmi subito dagli errori e tuffarmi nella vita normale».

 RIGORI – «Sono il portiere che ne ha parati di più in Serie A nel 2021? L’analisi dei rigoristi è molto importante, col mio preparatore della Juventus Claudio Filippi prima del match facciamo mezz’ora di analisi degli avversari e sui rigoristi. A volte però questo non basta, rischi di nasconderti dietro l’analisi e non riesci ad avere il giusto istinto durante la partita: bisogna trovare l’equilibrio giusto. Spesso succede di cambiare scelta su dove buttarsi rispetto alle analisi, anche perché gli attaccanti sanno che li studiamo e magari loro stessi cambiano tiro. Ci vuole magari quel pizzico di follia per cui, dopo 10 rigori che tirano tutti da una parte, tu scegli di cambiare lato. Quando però capita che cambi idea all’ultimo e subisci gol, il mister ti guarda storto».

ESSERE PORTIERE IN UNA BIG – «Nei momenti in cui la mia squadra tiene tanto il pallone e io resto diversi minuti inattivo, trovo molto utile la meditazione. Devo sempre essere presente con la mente, ho iniziato ai tempi della Roma e così facendo le partite mi sembrano molto più corte. Quando la partita mi appare lunga vuol dire che sto perdendo il focus e allora torno subito dentro il match».

INTERIOR DESIGNER – «Non resterò nel mondo del calcio dopo il ritiro, ma non penso che farò quello. Comunque ora sto facendo casa nuova in Polonia e per me è fondamentale il tocco di mia moglie: noi uomini possiamo essere bravi ma le donne hanno una sensibilità diversa”.

SCONFITTA PEGGIORE – «Il rigore di Cristiano Ronaldo al 93′ al Bernabeu in Champions nel 2018»

AVVERSARIO PIÙ FORTE – «Wayne Rooney è il giocatore che mi ha segnato più gol, è qualcosa che ti resta dentro».

COMPAGNO PIÙ SOCIAL – «Weston McKennie».

PAURA PIÙ GRANDE IN CARRIERA – «Di non farcela».

IDOLO DA BAMBINO – «Michael Schumacher, era il più forte»

COMPAGNO PIÙ ACCULTURATO – «Giorgio Chiellini»

L’HOBBY PREFERITO – «Giocare a pallone con mio figlio»

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