Tacconi in lacrime: «Pensavo di essere immortale, salvato da mio figlio. Ora devo stare attento»
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Tacconi in lacrime: «Pensavo di essere immortale, salvato da mio figlio. Ora devo stare attento»

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Tacconi in lacrime: «Pensavo di essere immortale, salvato da mio figlio. Ora devo stare attento». Le parole dell’ex portiere della Juventus

Stefano Tacconi è tornato in tv negli studi di Verissimo dopo l’emorragia cerebrale che l’ha colpito un anno fa e la lunga riabilitazione. Le parole dell’ex portiere della Juventus, che si è commosso durante la trasmissione.

MALORE – «Pensavo di essere immortale, invece, dietro l’angolo c’è sempre qualcosa di inaspettato e menomale che c’era mio figlio con me in macchina, sennò non sarei qui. Al mio ritorno a casa sono stato leccato dai miei cani. Inizialmente non mi ero reso conto di quanto mi stava accadendo, ho perso il matrimonio di mia nipote e i 18 anni di mia figlia».

RIABILITAZIONE – «La fatica che ho fatto è stata tantissima, nonostante sia stato un’atleta in passato. Ho girato diversi ospedali e poi mia moglie, devota di Padre Pio, ha deciso di portarmi a San Giovanni Rotondo, dove ringrazio tutte le operatrici e gli operatori sanitari che mi hanno assistito. Mi sono stati dietro continuamente, io sono un pò pigro, uno che ha l’anima viva addosso. Mi dicono tutti che devo stare attento e quello che mi fa più paura è il fatto che io non sto mai fermo, mi piace muovermi, ma ho la mia famiglia che mi aiuta sempre. I miei figli non mi fanno fumare, non mi fanno toccare vino, mia moglie anche ha dovuto sopportare momenti duri, mi sta dietro sempre e ora che sono tornato a casa cucino io. Devo ringraziare anche il dottor Gravina perchè è stato quello che mi ha tenuto di più sotto la sua protezione, peccato che è interista (ride n.d.r). Ora sono rimasto con la voce rauca e bassa, mi hanno nutrito, mi hanno dato le pastiglie. Non mi lasciano fare niente, sono anche caduto qualche volta all’ospedale perchè volevo scendere dal letto».

FUTURO – «Torniamo in ospedale due volte a settimana per fare riabilitazione, faccio ancora fatica. Se vado in palestra migliore e cammino meglio. Voglio portare la mia vacanza in famiglia a Sharm appena possibile, perchè ce lo meritiamo tutti, senza la suocera però (ride n.d.r)».

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