Tongya: «Non sono una plusvalenza! Otto milioni non erano troppi»
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Tongya: «Non sono una plusvalenza! Otto milioni per me non erano troppi»

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Tongya: «Non sono una plusvalenza! Otto milioni per me non erano troppi». Il calciatore parla del caso plusvalenze

Lo scambio Tongya-Aké tra Juve e Marsiglia è tra i più chiacchierati nell’ambito del caso plusvalenze. L’ex bianconero è stato scambiato con una valutazione di 8 milioni di euro. A gazzetta.it, ecco le sue parole.

MARSIGLIA «Sono stato sfortunato, perché quando ho firmato con il Marsiglia c’era ancora Villas Boas, che mi stimava e puntava su di me. Una settimana dopo lo hanno esonerato, è arrivato Sampaoli e mi ha tagliato fuori. Mi disse che non mi conosceva e aveva altre priorità. La squadra era forte, c’erano Under, Payet e Thauvin (da gennaio all’Udinese, ndr), che addirittura chiese all’allenatore per quale motivo non giocassi. Purtroppo non ho trovato spazio, così ho optato per una nuova avventura».

VALUTAZIONE 8 MILIONI «Non mi sembravano pochi, ma neppure una cifra esagerata. Le cifre dei trasferimenti si erano gonfiate parecchio negli ultimi anni, in più io venivo da un’ottima stagione. Ero il calciatore più giovane della Juventus Under 23, ero stato inserito nella Top 11 della Youth League e anche del Mondiale Under 18. Lì per lì, non ci ho visto nulla di strano. Nei mesi scorsi mi hanno scritto amici e compagni, chiedendomi cosa fosse successo e cosa mi sarebbe accaduto. Io però non ne so nulla, certi fattori non influiscono sul mio percorso».

TRASFERIMENTO «In quel momento non vedevo grossi margini di crescita nella Juventus. Mi sentivo pronto per giocare in prima squadra, ma davanti avevo dei mostri sacri come Dybala, Cristiano Ronaldo e decine di fenomeni. Villas Boas mi apprezzava e mi voleva con sé: non ci ho pensato un attimo. Preferivo la prima squadra del Marsiglia all’Under 23 bianconera».

RONALDO RIFERIMENTO«È un giocatore straordinario, però non ho un vero e proprio idolo. Guardo Leao, Neymar e Kvaratskhelia, ho avuto la fortuna di allenarmi con CR7. La prima volta che l’ho visto ero immobile, non sapevo come comportarmi. Mentre mi chiedevo se fosse il caso di salutarlo, ha rotto il ghiaccio dicendomi “ehi bonito, come va?”. Da Ronaldo a Chiellini e Pjanic, sono tutte persone normalissime, disponibili e alla mano».

DOVE SI VEDE TRA UN ANNO – «Non lo so, per ora voglio concentrarmi sul campionato. I playoff scudetto sono un obiettivo ambizioso, che vogliamo raggiungere a tutti i costi. Quanto al futuro, vedremo cosa succederà. Certamente, voglio continuare a crescere e a sentirmi protagonista»

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