Torchia (agente Rugani): «Daniele è forte come i titolari, la Juve e Allegri sono contenti di lui» - ESCLUSIVA
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Torchia (agente Rugani): «Daniele è forte come i titolari, la Juve e Allegri sono contenti di lui» – ESCLUSIVA

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Torchia (agente Rugani): «Daniele è forte come i titolari, la Juve e Allegri sono contenti di lui». L’intervista – ESCLUSIVA

Dalla vittoria della Juve contro il Milan alla prestazione di Rugani passando per il mercato, gli obiettivi stagionali. Di questo e di molto altro ha parlato Davide Torchia, agente del difensore bianconero, in esclusiva a Juventusnews24.

Che valore ha la vittoria della Juve contro il Milan?

«La prestazione è stata buona. La Juve ha mantenuto bene le posizioni e forse poteva fare un altro gol per avere più sicurezza. In questo senso capisco che Allegri si sia scaldato, visto che si stava mettendo a rischio una partita che aveva in mano. Lui ha fatto un discorso intelligente dicendo che se la palla va ad uno come Leao non c’è vantaggio numerico, perché lui nell’uno contro uno l’azione la può fare lo stesso e azzera tutto. La vittoria, comunque, è stata molto importate e secondo me la Juve l’ha gestita bene, chiudendo difensivamente tutte le opportunità al Milan. Con questi 3 punti i bianconeri vanno avanti per la loro strada».

L’episodio chiave è  stata l’espulsione di Thiaw.

«L’espulsione non è frutto di gesto un sconsiderato di Thiaw, ma è arrivata perché Thiaw è stato messo in difficoltà da Kean e gli ha fatto fallo per impedirgli di andare in porta. Non è stata una giocata venuta casualmente».

Allegri continua a dire che l’obiettivo della Juve è un posto tra le prime 4. Ha ragione?

«Il Napoli l’anno scorso ha vinto e stracciato il campionato e quest’anno ha la stessa squadra e si è rinforzato. Non è partito benissimo ma gli basta vincere due scontri diretti e tornare in alto, per cui dico che è una delle favorite. Il Milan ha speso e investito molto. L’Inter ha una rosa che negli ultimi 10 anni non ha mai visto per profondità e per qualità ed esperienza dei giocatori, ha la squadra più forte e completa insieme al Napoli. La Juve ha il centrocampo contato e spesso davanti ha avuto degli infortuni. E’ l’unica ad aver fatto esordire due 2005 e i ragazzi sono parte integrante della rosa. Lo dimostra il fatto che entrano in campo quando il risultato da 3 punti conta ed è in bilico. Questo vuol che sono bravi e meritano. La Juve si sta ricostruendo e deve pensare a stare tra le prime 4, cosa che non è semplicissima. Poi, come dice Allegri, se a marzo la Juve sta lì in alto, allora se la gioca…».

Per Torchia è un vantaggio che la Juve non abbia le coppe?

«Tanti ragazzi, secondo me, avrebbero fatto fatica dal punto di vista fisico e della concentrazione a giocare una partita dopo l’altra. Giocare alla Juve non è come farlo nelle altre squadre dove ci si può permettere una settimana di appannamento. Alla Juve i giocatori devono essere sempre al massimo giocando tante partite. Non avere le coppe può dare più tranquillità. Penso al fatto che la Juve non ha Pogba e Fagioli per squalifica e non è poco. La rosa è un pochino più stretta per i giocatori con esperienza internazionale, poi ci sono tanti giovani che saranno protagonisti. Rispetto agli altri anni anche Miretti è già più esperto dopo aver giocato un anno alla Juve».

Il suo assistito, Rugani, ha offerto una prestazione importante contro il Milan e Allegri l’ha elogiato. Può essere considerato come un leader dello spogliatoio?

«La Juve ha identificato Rugani come uno che può dare aiuto ai più giovani perché è alla Juve da 9 anni. E un giocatore non sta alla Juve perché è carino, simpatico o è un bravo ragazzo, ma perché è forte e perché quando è chiamato in causa deve essere forte come un titolare e più forte di quelli che giocano nelle squadre di media-alta classifica. E deve avere lo spirito di sacrificio per fare bene in queste occasioni, stare fuori qualche volta e non essere titolare fisso pur avendo le qualità per esserlo. Rugani questo lo dimostra tutte le volte che viene chiamato in causa. Il mister e la società sono contenti di questo. Andiamo avanti così e vediamo che cosa succede».

Che impressioni le sta dando Weah?

«Weah ha fatto molto bene come il Milan. Come Cambiaso deve però capire che alla Juve è difficile avere la continuità che permette di giocare 7-8 partite di seguito. Alla Juve non puoi sbagliare, altrimenti sei fuori perché ne hai altri altrettanto bravi dietro di te. Lui deve saper gestire e accettare questa situazione. E non andare in crisi se dopo 2 partite giocate da titolare ne sta 4 fuori. E’ questa la difficoltà nello stare nella Juve. Può capitare di stare fuori se rientra un altro giocatore, se c’è un cambio di modulo, se l’allenatore ha le sue idee. Un giocatore può iniziare a farsi dei problemi mentali, ma deve stare tranquillo perché allenatore e società gli stanno vicini. Ovviamente ci vuole del tempo per metabolizzarlo».

Senza Chiesa e Vlahovic a San Siro si è messo in mostra Kean. Può essere l’anno della consacrazione?

«Kean prima era quasi un oggetto non dico misterioso, ma non si capiva quanto la Juve potesse dargli fiducia. Col Milan ha sfiorato il gol e ha dimostrato di essere un giocatore capace di mettere in difficoltà le difese avversarie. Per me Kean è un attaccante forte. Tutti pensano a Vlahovic, Chiesa e Milik, ma lui è molto bravo e la Juve ha bisogno giocatori così. Come si dice nel gergo calcistico, poi, si sta ‘pulendo’ nel senso che prima tante volte magari faceva una bella giocata e poi la successiva la sbagliava, mentre adesso riesce ad ottimizzare quasi ogni palla. Per me è migliorato».

Locatelli oltre al gol fortunato col Milan ha giocato una partita positiva. Come mai spesso riceve delle critiche?

«Locatelli è un giocatore forte, come si fa a discutere uno come lui? Per me può fare regista o mezzala. Io per un centrocampo a 3 lo vedo più davanti alla difesa. Non ha problemi, Locatelli è bravo. Chi critica questo o quello sono i soliti che guardano il risultato e dicono che se la Juve prende gol allora i problemi sono in difesa, mentre se la Juve non fa gol i problemi sono in attacco. Chi fa l’opinionista dovrebbe avere una visione un po’ più nitida».

Capitolo mercato di gennaio. Secondo Torchia come si possono sostituire Fagioli e Pogba a gennaio?

«Come qualità i giocatori ci sono in tutti i reparti, ma numericamente a centrocampo c’è una difficoltà perché Fagioli e Pogba, potenziali titolari forti, non ci saranno minimo fino a fine stagione. La Juve deve fare dei calcoli, a meno che Allegri non sposti qualcuno a fare altri ruoli perché lui è molto a bravo a farlo. Ci sono però 3 posti a centrocampo per 4 giocatori e sono un po’ pochi anche se non ci sono le coppe. La Juve deve capire se intervenire per tappare il buco con un prestito a costi limitati e vedere cosa succede a fine anno oppure innestare qualcuno forte e pronto che negli anni a venire possa essere protagonista. Sarà una scelta societaria in base ai numeri di quel periodo, anche se la Juve non è in sofferenza visto che ci sarà un aumento di capitale».

Quale è la sua opinione sul caso scommesse e la squalifica inflitta a Fagioli?

«Su Fagioli tutti hanno detto una cosa e anche il contrario. Io dico che ha sbagliato e che ha un problema di ludopatia. Lui è stato corretto e ha confessato la propria malattia. Per questo va sanzionato, e non punito, e recuperato. La condanna che è stata data è giusta perché deve far vedere che la Federazione è vicina a questi giocatori giovani e deve dare il messaggio che non si può fare tutto e poi chiedere scusa. A chi dice che questi giocatori vanno radiati ricordo il calcio scommesse vero, quando i giocatori alteravano i risultati delle proprie partite per un ritorno economico, cosa di una gravità incredibile e il massimo del male che si può fare nel calcio. Non mi è sembrato che questi giovani sono stati cattivissimi in confronto. Hanno sbagliato perché hanno scommesso sul calcio e non si può fare, per questo pagheranno».

Si ringrazia Davide Torchia per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

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