Vlahovic irriconoscibile, Szczesny sbaglia e la difesa affonda: Juve, chi sono i tuoi leader?

Vlahovic non incide, Szczesny sbaglia e la difesa affonda sotto i colpi di Berardi: chi sono i leader di questa Juve dopo ieri?

Il tracollo di Reggio Emilia lascia più di un interrogativo per una Juve che, in estate, partiva con ben altre ambizioni rispetto ad un “semplice” quarto posto in classifica. La brutta sconfitta rimediata in casa del Sassuolo ha mostrato tutti i difetti di una squadra fragile qualitativamente ma anche, e soprattutto, mentalmente. Una squadra incapace di reagire alle difficoltà che le si mettevano davanti nel corso dei 90 minuti, fatta eccezione per Federico Chiesa che, oltre ad aver messo a segno il quarto gol in cinque giornate, si è fatto vedere nuovamente decisivo e pimpante, quasi come non volesse arrendersi al destino di una partita nata storta come, invece, avevano fatto i suoi compagni.

E’ mancato sicuramente l’apporto di Dusan Vlahovic, splendido e spietato realizzatore solo una settimana fa contro la Lazio, ma diventato per una sera attaccante spuntato e nervoso per non riuscire a trovare quella via del gol che, per lui, appare ormai una vera e propria ossessione. Spariti dal campo anche Gatti e Szczesny, la cui frittata finale in stile Paperissima è il chiaro risultato di un match nel quale i due avevano completamente staccato la spina al primo errore. E, con loro, è affondata tutta la difesa, con capitan Danilo scherzato a più riprese da Berardi, portandosi appresso anche il reparto di centrocampo dove Rabiot, vice del brasiliano quest’anno, ha tradito le aspettative insieme a Locatelli e Miretti, troppo timidi in un contesto in cui serviva invece ben altro.

A questo punto ci si chiede chi siano i veri leader di uno spogliatoio che, solo negli ultimi mesi, ha visto andare via due senatori come Bonucci e Cuadrado, il cui ciclo era ritenuto giunto al termine. Questa rosa, è chiaro come il sole, manca dell’appoggio di senatori come Khedira, Mandzukic, Pjanic e tanti altri passati da Torino nei nove anni di Scudetti, senza andare a scomodare mostri sacri come Buffon o Chiellini. Il tempo per ragionarci su, ormai, è scaduto e già martedì bisognerà ripartire contro il Lecce, vera e propria sorpresa di questo inizio stagione. Probabilmente con diversi cambi di formazione e, si spera, anche di atteggiamento.