Zauli racconta i 'suoi' giovani: «Fagioli vede calcio, Miretti nato giocatore. E Soulé...»
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Zauli racconta i ‘suoi’ giovani: «Fagioli vede calcio, Miretti nato giocatore. E Soulé…»

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Zauli racconta i ‘suoi’ giovani: «Fagioli vede calcio, Miretti nato giocatore. E Soulé…». Così l’ex tecnico della Juventus Next Gen

Lamberto Zauli, ex tecnico della Juventus Next Gen, ha allenato praticamente tutti i giovani bianconeri che oggi si affacciano in Prima Squadra. Queste le sue parole a Tuttosport.

FAGIOLI – Intanto va detto subito che è dotato di talento evidente. Sta diventando un uomo sotto il profilo caratteriale e di approccio al lavoro, come è normale che accada. Nasceva trequartista perché tutti i ragazzi con qualità tecniche superiori inizialmente vengono messi davanti. Io penso che possa giocare in tutti i ruoli a centrocampo perché vede calcio, ha un dominio della palla molto importante e sa comportarsi bene anche vicino all’area avversaria. Allegri lo utilizza molto e questo vuol dire che in allenamento è cresciuto sotto tanti aspetti. E credo che sia merito proprio del progetto Primavera-Under 23, un po’ criticato e invece molto utile per questi ragazzi: perché possono sbagliare, crescere e diventare giocatori.

NICOLUSSI CAVIGLIA – Hans è un ragazzo con tantissime qualità, giovane ma già maturo, che era già uscito fuori qualche anno fa (3 presenze in Serie A nella Juve nel 2018-19), poi un brutto infortunio lo ha condizionato per un anno e mezzo. Però la sua grande maturità e la sua determinazione gli hanno permesso di tornare in brevissimo tempo ad alti livelli. Io lo ho avuto l’anno scorso nella fase finale, quando la Juventus gli ha messo a disposizione tutto per ritornare il calciatore che era. E’ stato un periodo non facile perché ha subito qualche ricadutina, però lo ha affrontato con grandissima determinazione e la trasmetteva a tutti. Quando in estate sono andato al Sudtirol l’ho subito indicato e quella stessa determinazione gli ha permesso di fare subito bene, tanto che alla prima sessione di mercato è tornato in Serie A, alla Salernitana.

MIRETTI – E’ nato giocatore. E’ alla Juve da quando aveva otto anni e in ogni categoria si parlava benissimo di lui. In Primavera ha fatto la differenza, è venuto con me in Serie C a 18 anni e gli avversari venivano a dirmi “lui è di un altro livello”. E’ un ragazzo che in campo legge calcio a livello altissimo, ha tantissime qualità e soprattutto una grandissima personalità. Fermo restando che può migliorare nella finalizzazione, e la forza sua e di tutti gli altri ragazzi è che sanno di dover migliorare in tutto e vogliono farlo, credo che gli basterà realizzare il primo gol. La sua sicurezza in se stesso crescerà e comincerà ad arrivare al gol come faceva in Serie C e in Primavera.

SOULE’ – Matias sta giocando nella Juventus ed è chiaro che se Allegri gli dicesse “vai in porta” lui andrebbe in porta. Io però ho avuto la fortuna di conoscerlo: lui adora allenarsi e andare al campo. Ha grandissima umiltà ed è un ragazzo su cui si può assolutamente puntare perché ha un uno contro uno importante, che è merce sempre più rara, e verrà fuori sempre di più. Ha un vero dominio della palla.

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