Aldo Serena elogia Tudor: «È un allenatore essenziale»
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Aldo Serena elogia Tudor e la sua Juve: «È un allenatore essenziale, colloca i giocatori nei loro ruoli senza inventare alternative bizzarre. Su Vlahovic…»

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Aldo Serena elogia Tudor e la sua Juve: tutte le dichiarazioni dell’ex attaccante in vista del prossimo match contro l’Inter

In un’intervista a La Stampa, Aldo Serena ha analizzato il lavoro di Igor Tudor sulla panchina della Juventus, esprimendo apprezzamenti sulle scelte del tecnico croato e sulla gestione della squadra. Secondo l’ex calciatore bianconero, Tudor si sta rivelando un allenatore essenziale, che non cerca idee di gioco complicate, ma piuttosto privilegia una gestione semplice e pragmatica dei suoi giocatori.

TUDOR «Mi sembra un allenatore essenziale. Non insegue idee di gioco complesse. Rispetto a Thiago Motta, colloca i giocatori nei loro ruoli senza inventare alternative bizzarre. Poi, allenatori a parte, per la Juventus è fondamentale aver recuperato perfettamente Bremer. Fa reparto da solo. È un condottiero indispensabile per rendere la difesa impenetrabile. Una grande risorsa».

SU VLAHOVIC – «Già al Mondiale per club, però, Tudor ha speso parole lusinghiere per lui. Ho sempre visto nel serbo un attaccante con tutte le qualità necessarie per fare tanti gol in una big. Purtroppo ha subito avvertito il peso della maglia bianconera e ne è stato condizionato. Quando mi è capitato di seguirlo dal vivo, si percepiva una certa ansia. Se ritrova sicurezza, accantonando le tensioni che lo imbrigliano, è un grande centravanti».

CAMPIONATO «La Juventus va collocata avanti nel pronostico dopo le due vittorie con Parma e Genoa, ottenute con un’idea antica di Juventus, un senso di ritorno al passato. Ho visto una squadra compatta, per certi aspetti ruvida, che cerca velocemente la verticalizzazione verso la porta avversaria. Senza fronzoli».

Serena ha espresso una valutazione complessiva sul rendimento della Juventus nel campionato. Dopo le due vittorie con Parma e Genoa, l’ex calciatore ha visto la squadra come “compatta, per certi aspetti ruvida”, ma soprattutto determinata a fare velocemente verticalizzazioni verso la porta avversaria. Questo, per lui, è un segno di un ritorno all’antico per la Juventus, un senso di solidità e concretezza che ha sempre contraddistinto la squadra bianconera, senza fronzoli e senza complicazioni.

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