Padovan su Spalletti: «Fondamentale il recupero di Kostic»
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Padovan crede in Spalletti: «Fondamentale il recupero di Kostic». Poi il commento a sorpresa sulla Champions League della Juve

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Padovan analizza la Juve: il recupero di Kostic e Koopmeiners difensore sono i primi cambiamenti. La squadra è più logica, con Tudor la lotta europea era chiusa

Il giornalista Giancarlo Padovan, intervenuto dagli studi di Sky Sport, ha analizzato i primi, evidenti cambiamenti che si sono visti nella Juventus dopo l’arrivo di Luciano Spalletti sulla panchina bianconera. Secondo l’opinionista, la mano del nuovo tecnico è già visibile.

Interrogato sul cambiamento, Padovan ha risposto affermativamente, sottolineando due mosse “fondamentali”: la prima è la novità di Teun Koopmeiners schierato difensore; la seconda, che Padovan aggiunge con forza, è il recupero di Kostic.

Ma i cambiamenti non sono solo negli interpreti, quanto nell’atteggiamento collettivo. Padovan ha evidenziato il maggiore movimento senza palla, tracciando un paragone impietoso con le gestioni precedenti.

Padovan sicuro: «La squadra non è ancora “spallettiana”», ma la lotta Champions è riaperta

Oggi, secondo l’analisi di Padovan, la situazione si è ribaltata.

Nonostante si vedano già i cambiamenti in due partite, il giornalista frena gli entusiasmi eccessivi, specificando che non è che questa sia ancora già una squadra spallettiana naturalmente. È troppo presto. Tuttavia, la valutazione sull’avvicendamento in panchina è nettamente positiva

Infine, Padovan si è soffermato sugli obiettivi stagionali, che ora sembrano di nuovo alla portata. In Champions League qualificarsi per la fase successiva sarebbe già tanto. Ma è sul campionato che Spalletti ha fatto la differenza.

PAROLE – «Si è visto il cambiamento con Spalletti? Koopmeiners difensore? Si il cambiamento intanto, questi cambiamenti sono fondamentali, questi perché io aggiungo anche quello di Kostic. Il recupero di Kostic che sarà un caso che ha segnato contro la Cremonese, però è stato un caso molto molto proficuo perché è servito ad aprire una vittoria alla Juve la prima di Spalletti. Poi la squadra è diversa, è più ordinata, più logica, più compatta. C’è maggiore movimento senza palla e io spesso ricordo la Juve di Tudor, e anche quella di Motta, con il possessore di palla che non sapeva a chi darla perché c’ia poca mobilità, poco movimento, nessuno che veniva incontro. Oggi c’è chi viene incontro, chi va in profondità, c’è una costruzione di gioco più logica e più utile. Dopodiché come si vede già in due partite, si vedono i cambiamenti, ma che questa sia ancora già una squadra spallettiana no naturalmente. È troppo presto, però il cambio è stato giusto, la direzione mi pare opportuna e credo che i risultati si vedranno. Ora in Champions qualificarsi sarebbe è già tanto, è importante e in campionato, però, lì la lotta per la per arrivare in quella zona europea che conta, nella zona europea più importante penso che sia aperta, riaperta con Spalletti, io sinceramente con Tudor la vedevo chiusa.»

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