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Altafini: «Spalletti mi sta piacendo, se vince a Napoli avrà vantaggio psicologico. Conte senza centrocampo? Tanto giocherà difesa e contropiede»

Altafini: «Spalletti mi sta piacendo, se vince a Napoli avrà vantaggio psicologico. Conte senza centrocampo? Tanto giocherà difesa e contropiede». Parla il doppio ex
José Altafini, leggenda vivente del calcio, ha lasciato un segno indelebile in Italia con le maglie di Milan, Napoli e Juventus. Proprio la sfida tra azzurri e bianconeri evoca in lui ricordi agrodolci: sette anni magici a Napoli negli anni ’60, culminati poi con quel gol decisivo per lo scudetto segnato con la maglia della Juve nel 1975, che gli valse l’etichetta di “core ‘ngrato“. A 87 anni, con la sua inconfondibile verve, analizza l’imminente big match del Maradona su La Gazzetta dello Sport.
NAPOLI-JUVE, PARTITA SPECIALE – «Certamente sì. Partita per uomini forti, piena di attesa, di storie incrociate. Sfida con grandi calciatori, con tantissime assenze che incideranno».
LE ASSENZE PESANTI – «Il Napoli che ha perso l’intero centrocampo. Ma la Juventus senza Vlahovic deve fare a meno di un punto di riferimento offensivo di grosso spessore, uno che ti aiuta perché fa reparto. Però, se togli tutti quei calciatori a un allenatore, come sta succedendo a Conte, un po’ ti scoccia. Anzi, più di un po’».
L’ATMOSFERA DEL MARADONA – «Bella per l’atmosfera, come può esserla Napoli-Juventus. E anche nei contenuti. Non direi quanto spettacolare, a questo provvederà il campo, ma le premesse per divertirsi ci sono tutte».
IL FATTORE CAMPO – «Conosco bene il calore di quello che ai miei tempi si chiamava San Paolo. Ha un peso. Ma non decisivo, perché poi — e il discorso riguarda qualsiasi stadio, sia chiaro — si trasforma in letteratura. Se sessanta, settanta, ottantamila spettatori possono indirizzare una partita a favore di chi gioca in casa, allora non ci sarebbero mai vittorie esterne in questi palcoscenici. Eppure accade. Napoli e Juventus hanno calciatori di livello internazionale, sono abituati a queste tensioni da match. Ma Napoli ti dà, certo».
GLI UOMINI CHIAVE – «Ci fosse Anguissa nel Napoli, non avrei dubbi. Ha tutto quello che serve per farti innamorare: corsa, fisico, intelligenza e pure il senso del gol. Allora punto su Hojlund, a cui manca un gol da mesi ma che può decidere una grande sfida. Della Juventus scelgo Conceição, con quegli strappi che ti fanno male, quella capacità di creare la superiorità».
CONTE VS SPALLETTI – «Per Conte sono i risultati che parlano: ha vinto ovunque sia andato e tranne qualche delusione, è sempre riuscito a conquistare lo scudetto. Primo o secondo posto. Spalletti ha riportato il titolo a Napoli dopo 33 anni, mica poco. Mi sta piacendo come sta intervenendo sulla Juve, non era semplice».
LA CORSA SCUDETTO – «Penso che Napoli e Inter stiano davanti alle altre, non so se l’una o l’altra abbia qualcosa in più, differenza minima. Però in questo periodo della stagione, con tutte queste rinunce, qualcosa può essere spostato in termini di punti, e quelli valgono sempre. Continuo a pensare che resti un duello tra Conte e Chivu. Con le altre, il Milan, la Roma, la Juventus, leggermente staccate».
L’IMPORTANZA DEL MATCH – «Il traguardo è lontanissimo, non siamo neanche a metà della stagione, e il gap può essere colmato o accresciuto. Ma dal punto di vista psicologico, qualcosa lascia: chi vince Napoli-Juve esce con maggiore convinzione. È autostima che si alimenta, perché non è una partita come le altre. Lo sanno tutti e non è un modo di dire».
TROPPI INFORTUNI – «Chiaro che sì. Se insistiamo a fare giocare partite ogni santo giorno, è inevitabile. E più sei una grande, più appuntamenti hai da dover affrontare. Il fisico si logora, i giocatori non sono fatti di ferro. C’è il campionato, poi la Champions League, poi la Coppa Italia, ora in quattro andranno a Riad per la Supercoppa, poi durante le soste — chiamiamole così — in tanti vanno con le nazionali. Ditemi voi quando riposano. Tra un po’ rimarranno 3 o 4 per club».
CONTE SENZA CENTROCAMPO – «Vabbé, giocherà difesa e contropiede».
