Allegri, istinto sui cambi. Da Zaza a Dybala: le mosse che cambiano tutto
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Allegri, «istinto» sui cambi. Da Zaza a Dybala: le mosse che han cambiato tutto

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Allegri, «istinto» sui cambi. Da Zaza a Dybala: ecco le mosse che han cambiato tutto nei 6 anni di Juventus

Minuto numero 65 di Cagliari Juve. Sul risultato bloccato sull’1-1, Massimiliano Allegri ha già pronto un doppio cambio: dentro Bernardeschi e Kean, con quest’ultimo a rimpiazzare Paulo Dybala. Qualcosa scatta nella mente dell’allenatore però, che ferma tutto e lancia nella mischia solo Bernardeschi. Mossa azzeccata, perché è proprio Dybala l’autore dell’assist per il 2-1 decisivo di Dusan Vlahovic. «Non mi sentivo di cambiareha spiegato Allegri a Dazn nel post partita -. Le cose stavano andando bene. Ho cambiato Bernardeschi, seguendo l’istinto». In quasi 6 anni di Juve, il tecnico livornese ha ampiamente dimostrato la sua capacità di leggere i momenti della partita: Dybala è l’ultimo esempio, ma la lista è lunghissima.

Allegri e i cambi: le mosse che han cambiato tutto

Stagione 2015/16. Fotografia indelebile quel Juventus-Torino 2-1, con gol all’ultimo respiro di Juan Cuadrado. Ecco, qui l’intuizione arriva dalla panchina, con Alex Sandro subentrato all’87’ al posto di Dybala e autore dell’assist decisivo al 94′ per la rete-partita del colombiano. Da Alex Sandro a Stefano Sturaro, forse il protagonista meno atteso ma determinante in Juve-Bayern Monaco 2-2, andata degli ottavi di Champions League. Il centrocampista subentra al 69′ per Khedira, al 76′ completa la rimonta fissando il risultato finale sul pareggio. Altra pagina di storia recente. Partita Scudetto, Juve-Napoli. Lo 0-0 non soddisfa Allegri che al 58′ toglie Morata e inserisce Zaza. Sappiamo tutti com’è andata a finire: 88′, gol proprio di Zaza e Juventus che dà il via alla sua mini-fuga per il titolo. Quella stagione la chiude Alvaro Morata (prima dell’addio e del ritorno a Madrid), subentrando al 109′ della finale di Coppa Italia contro il Milan e mettendo il suo marchio sull’1-0 finale ai supplementari.

Stagione 2016/17. Si comincia da dove si aveva finito, segnando dalla panchina. Il prescelto è Gonzalo Higuain, super colpo della campagna estiva della Vecchia Signora. In campo dal 66′ nella prima gara di campionato contro la Fiorentina, dopo 9′ firma il 2-1 che consegna i tre punti ai bianconeri. Forse la fotografia più simbolica arriva dalla Champions League quell’anno. Andata degli ottavi di finale in casa del Porto: sul risultato di 0-0, Allegri schiera sia Pjaca e sia Dani Alves. Quanto finì quella partita? 0-2. Chi furono i marcatori? Pjaca e Dani Alves.

Stagione 2017/18. Ricominciamo dalla Champions. Tottenham-Juve, ottavi di finale, partita di ritorno dopo il 2-2 dell’andata a Torino. Bianconeri sotto a Wembley col gol di Son: dalla panchina entrano Asamoah e Lichtsteiner, il modulo passa al 3-5-2 e la Juventus si rialza. Lo svizzero serve l’assist per Higuain, poi Dybala sigilla il gol del 2-1 per la qualificazione. Le lancette portano poi al 3-0, in Serie A, contro la Sampdoria: al 43′ Allegri inserisce Douglas Costa per Miralem Pjanic, con il brasiliano che confeziona 3 assist per il tris che decide l’incontro dell’Allianz Stadium.

Stagione 2018/19. Primo anno di Ronaldo alla Juve, in panchina a Bergamo con l’Atalanta. Fino al minuto 65, quando Allegri lo manda in campo per Khedira al 65′ e lui impiega poco più di 10′ per firmare il 2-2 e dà ragione all’allenatore. Da un portoghese ad un altro, perché in Lazio-Juve 1-2, l’ingresso in campo di Cancelo al 70′ cambia la partita. Gol e rigore procurato dal terzino (trasformato da CR7) che sbancano l’Olimpico.

Stagione 2021/22. Oltre a Dybala contro il Cagliari, ci sono altri 3 episodi significativi nella stagione attuale. Il primo è sempre di Dybala, ma contro l’Inter il 24 ottobre, con l’argentino autore dell’1-1 su calcio di rigore nei minuti finali di partita. Poi Juan Cuadrado, che il 6 novembre decide Juve-Fiorentina con la rete dell’1-0 partendo dalla panchina. Infine, Dejan Kulusevski, che in quel rocambolesco Roma-Juve 3-4 firma il momentaneo pareggio, dando il via alla rimonta poi completata da De Sciglio. Fortuna? Istinto? Esperienza? Tante componenti che dipingono un quadro dai contorni ormai ben delineati.

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