Allegri e quella frase che divide i tifosi

Max Allegri a metà fra passato e presente. E sulla Champions si esprime così: «Non è un obiettivo, ma un sogno». E i tifosi si dividono

La Champions l’ha tentato, avvicinato e poi è svanita. Entrambe le volte. Max Allegri sul palcoscenico internazionale si è consacrato, in un processo di crescita a due vie. Da una parte lui, dall’altra la Juve per un miglioramento che è stato evidente ed inevitabile. Fino all’ultimo atto, dalla bocciatura di Berlino alla stroncatura di Cardiff, che costringe nuovamente a ripartire. Perchè due secondi posti in tre anni, anche se si sta parlando di Champions si dimenticano in fretta.

Ecco perchè fra i discorsi quella Coppa dalle Grandi Orecchie non se n’è mai andata. Un conto è infatti vincere in Italia e continuare a farlo. Un altro è invece alzare quel trofeo. Una situazione eccezionale, sicuramente, che anche Buffon ha posto come condizione. «Se la vinciamo, gioco ancora un anno». Una logica che va contro la retorica dell’uscita di scena da vincitore, all’apice della carriera. Perchè lo stesso Gigi è uno che esce dagli schemi prefissati degli stereotipi.

La Champions per la Juve: obiettivo concreto o sogno? Questo è il dilemma

Lo snodo arriva durante l’intervista del mister ai microfoni di Premium Sport. A domanda specifica su che cosa rappresenta la Champions quest’anno per la Juve Max risponde così. «La Champions non deve essere un obiettivo, ma un sogno». Da qui partono tutti i vari i filoni.

Giusto per un top club come la Juventus non definire la Champions come “un obiettivo”? I bianconeri devono ragionare in termini di “sogni”? Alcuni tifosi sul web non ci stanno e partono al contrattacco. «E no mio caro Mister, per un Top Team come la Juventus, la Champions come tutti gli altri trofei, devono essere obbiettivi di una stagione da raggiungere concretamente. I sogni lasciamoli agli altri» scrive Roberto su Facebook. «Questo è il problema, deve essere un obiettivo» si rincara la dose su Twitter. «Ha ragione il mister la Champions non può essere considerata un obiettivo nitido. Ci sono troppe variabili» dice invece Giulio. In attesa naturalmente di altre posizioni ufficiali della società. Per ora si continua a sognare quella Coppa, che lo ha avvicinato, tentato e poi è svanita. Questo il destino di Max.

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